Da lunedì 13 aprile 2020 sulle onde di Radio Città Fujiko 103.1 FM, dalle ore 9.00 alle 9.30 e almeno in via provvisoria fino al 30 giugno, va in onda un nuovo programma radiofonico, “Liberi dentro – Eduradio,” un programma per il carcere e non solo.

Nato dal desiderio di non interrompere a causa dell’emergenza sanitaria il servizio culturale, educativo, di assistenza spirituale che da alcuni anni fornisce una importante rete bolognese formata da alcune realtà esterne che operano in carcere, il programma unisce le voci di tutti gli insegnanti della scuola del carcere Dozza di Bologna (CPIA metropolitano), le associazioni di volontariato (Associazione volontari per il carcere A.Vo.C e  ‘Il Poggeschi per il carcere’), i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale e i diversi rappresentanti delle fedi (Cappellano del carcere, Imam, Arcivescovo di Bologna) per superare le distanze che separano il carcere dalla società. Il progetto ha anche ottenuto il nulla osta dell’amministrazione carceraria.

Il programma prende il suo nome dall’omonimo Blog intorno al quale si sono radunate le energie di volontarie e insegnanti, nonché l’interesse e la partecipazione delle autorità religiose cittadine, in seguito all’invio di una lettera aperta ai garanti. Spedita all’indomani della rivolta del 9 marzo nel carcere bolognese, la lettera proponeva l’urgenza di un’iniziativa a distanza sia per garantire l’istanza rieducativa propria del carcere, sia come per far sentire ai detenuti una presenza e un’attenzione alla loro situazione.

Unire le voci per dare voce a un progetto “a distanza”: mentre aziende, scuole, privati si sono buttati sul web dopo l’insorgere della pandemia, la peculiarità del carcere e le limitazioni hanno costretto i promotori a diventare ancora più creativi.

In attesa di una diversa opportunità come potrebbe essere quella costituita da un eventuale canale digitale che volesse mettere a disposizione i propri spazi in futuro, l’utilizzo dello strumento radiofonico è stato scelto dai promotori proprio perché è l’unico mezzo in grado di far tornare idealmente gli insegnanti e i volontari in carcere e, anche in questo momento, farli sentire quanto più prossimi ai carcerati loro studenti. Il programma sarà così in grado di raggiungere quanti più detenuti possibile e di colmare il vuoto creatosi, almeno in via provvisoria, finché non sarà possibile ripristinare le varie attività dentro il carcere. Proprio a questo scopo i detenuti verranno forniti di radio acquistate dalla rete dei promotori e donate al carcere.

I podcast della trasmissione

Puntata del 13.04.2020

Conduzione: Francesca Candioli e Caterina Bombarda
In studio: insegnanti del CPIA metropolitano di Bologna; Ignazio De Francesco, Marcello Mattè, Danila Griso.

Nella prima puntata, dedicata al carcere e alla cittadinanza, la parola d’ordine è: “ripresa”. Sì, perché ci rivolgiamo a tutti, ma in particolare al carcere della Dozza, per riprendere in mano le attività lasciate in sospeso il 23 febbraio scorso a causa dell’emergenza sanitaria: attività didattiche, rieducative e non solo, anche di vicinanza spirituale ai detenuti. Come un coro di “voci amiche” siamo partiti dunque con il saluto delle insegnanti della scuola del carcere, seguito dalla rubrica di cultura araba, a cura di Ignazio De Francesco, su “I viaggi di Ibn Battuta, e dal messaggio del Cappellano del carcere Marcello Mattè, a cura della rubrica “Credere per vedere”. A chiudere la puntata, la voce di Danila Griso con il progetto avviato a settembre 2019 dai volontari di Associazione AVOC “Ponte di storie.

Claudio Succi, Radio Città Fujiko

https://www.radiocittafujiko.it/nuovo-format-liberi-dentro-eduradio-per-il-carcere/