.In questi giorni di quarantena, in Italia e nel mondo, c’è un dato, riportato dai maggiori centri di ricerca che balza agli occhi: una diminuzione sensibile della concentrazione di gas inquinanti in atmosfera. Nonostante questo, le posizioni di molti amministratori rimangono attendiste. Oggi una serie di associazioni a Bologna lancia un accorato appello agli amministratori affinché venga riconosciuta la connessione tra traffico ed emissioni di agenti climalteranti e si agisca seguendo il principio di precauzione per la salute dei cittadini.

Tutti avrete sicuramente visto in questi giorni circolare, da un social all’ altro, le immagini satellitari che mostrano la riduzione consistente delle emissioni climalteranti. Ebbene, arrivano le prime conferme numeriche alle immagini. In particolare, l’SNPA afferma che “Si riduce in maniera significativa uno dei principali inquinanti dell’atmosfera, il biossido di azoto (NO2), a seguito delle misure introdotte dal Governo per l’emergenza Coronavirus. Si stima una diminuzione dell’ordine del 50% nella Pianura Padana”, mentre l’EEA conferma una forte riduzione delle concentrazioni di NO2 in tutta Europa, riconducendolo “in gran parte alla riduzione del traffico e di altre attività, soprattutto nelle principali città in cui sono previste misure di isolamento”.

Dunque, è soprattutto il traffico fermo in questi giorni a contribuire a questa decisa riduzione dei gas climalteranti. A Bologna, dal 2017, l’associazione Aria Pesa campiona l’aria e monitora costantemente i dati degli inquinanti atmosferici con campagne autofinanziate, dislocando nei punti nevralgici della città delle centraline per il rilevamento della qualità dell’aria. L’associazione aveva anticipato con le proprie analisi le conclusioni dalle agenzie europee e italiane. Ed è proprio Aria Pesa a guidare la lista di associazioni che oggi hanno espresso la propria preoccupazione in un comunicato congiunto, pubblicato sulle diverse pagine social. E sì, perché anche difronte all’evidenza della forte incidenza del traffico veicolare cittadino nella qualità dell’aria, si è registrata un incomprensibile attendismo degli amministratori pubblici, nel comunicato le associazioni sostengono: “Leggiamo con sconcerto le affermazioni di diversi nostri amministratori che scelgono sempre di attendere ulteriori conferme, ignorando il principio di precauzione, della relazione fra traffico e inquinamento e relativi decessi. In questi giorni arriva un’ulteriore conferma della correlazione tra diminuzione delle emissioni e diminuzione del traffico veicolare registrato dai maggiori enti di ricerca internazionali che hanno certificato la riduzione degli inquinanti in atmosfera per effetto delle misure contro il coronavirus, Non è ancora sufficiente per prendere provvedimenti urgenti e salvare altre vite? “

Ricordiamo che proprio a Bologna, sotto pressioni del movimento Extinction Rebellion, il 30 settembre 2019 il Consiglio Comunale aveva dichiarato l’Emergenza Climatica ed Ecologica, impegnando la Giunta allo zero netto di emissioni di Co2 entro il 2030. Purtroppo, però, anche se la dichiarazione aveva fatto pensare ad un’inversione di rotta dell’amministrazione, ad oggi non si vedono azioni concrete. Anzi, Il Comune insieme alla Regione è alle prese con l’allargamento della tangenziale a 2 chilometri dal centro cittadino.

Anche per questo il fronte di associazioni ecologiste e non si allarga costantemente. Infatti il comunicato congiunto è firmato anche da Cinnica – Libera Consulta per una città amica dell’infanzia, Consulta Comunale della Bicicletta, Extinction Rebellion Bologna, Fridays For Future Bologna, Legambiente Bologna, Rete dei Comitati Genitori delle scuole di Bologna , Rigenerazione NO Speculazione, Studenti per l’ambiente Bologna, Until The Revolution, TPO e Labàs.

Insomma, le associazioni e i cittadini chiedono di agire. Chissà che, alla fine di questa crisi sanitaria, arrivi anche a Bologna il tanto atteso cambio di rotta verso una città più sostenibile, pulita e libera dallo smog.