Qualche giorno fa ad alcun* attivist* di Fridays for Future è stata notificata una multa relativa alla Critical Mass del 25 Settembre 2019, evento costruito all’interno della Climate Action Week, che si concluse con il corteo oceanico del 27 settembre.

L’infrazione che viene contestata è stato il percorrere Piazza Baldissera in contromano alla guida di una bicicletta. Specifichiamo a chi non era presente che, arrivati alla rotonda, il traffico è stato bloccato e successivamente la manifestazione ha cominciato a circolare nella piazza in entrambi i sensi di marcia con la strada davanti a noi ormai libera, così come accade sempre durante questi eventi.

Per noi inserire una Critical Mass all’interno della settimana di azioni precedente al Terzo Sciopero Globale per il Clima fu fondamentale per porre l’accento su uno dei problemi che più toccano la nostra città: l’uso spropositato dei mezzi di trasporto privati che rendono irrespirabile l’aria di Torino, una delle più inquinate d’Europa.

Secondo le indagini ASL la nostra città conta ogni anno 900 morti causati dallo smog e un’aspettattiva di vita inferiore di 2 anni rispetto alla media nazionale.

Fin dagli albori del movimento, una delle rivendicazioni centrali che abbiamo portato avanti è stata il miglioramento del trasporto pubblico cittadino e della ciclabilità delle strade urbane, infatti crediamo che soltanto investendo maggiori risorse in questi settori e rendendoli accessibili a tutti si potrà iniziare a parlare di città sostenibile ed ecologica.

Il nostro agire non si è mai limitato alle parole ed è per questo che mostrare per un pomeriggio la vera mobilità sostenibile liberando dalle auto le strade più trafficate della nostra città per noi è un’azione giusta e che non escludiamo di rifare in futuro.
Paradossalmente il luogo in cui viene contestata l’infrazione, Piazza Baldissera, secondo l’ARPA Piemonte è una delle zone più inquinate d’Italia.

Non sarà di certo qualche multa ad ostacolare il nostro agire in quanto sappiamo che i nostri fini sono più alti ed urgenti, secondo l’ultimo report IPCC, infatti, abbiamo solo più 8 anni per non arrivare al “punto di non ritorno” e rischiare di rendere irreversibile la crisi climatica, con le devastanti conseguenze che si porterebbe dietro per tutti noi.

Inoltre le nostre azioni sono state, sono e saranno sempre di tipo nonviolento e pacifico, attente a non creare pericolo alcune per le altre persone.
Non possiamo fermarci adesso che la lotta per la giustizia climatica sta assumendo una capillarità sempre più diffusa.

Ci teniamo a sottolineare che le poche persone che hanno ricevuto la multa non sono sole, questa è una responsabilità che ci assumiamo collettivamente e che collettivamente affronteremo. Ci vediamo nelle piazze!
Per il clima? Anche in contromano!