Noi attivisti di Extinction Rebellion siamo consapevoli che ci è rimasto poco tempo per innescare un cambiamento radicale che eviti gli scenari peggiori, i cui primi capitoli sono già stati scritti: distruzione della biodiversità, riscaldamento esponenziale, esplosione delle disuguaglianze… Tuttavia, lo sviluppo di settori industriali sempre più inquinanti come prodotti petrolchimici, tessili e tecnologie avanzate sta continuamente accelerando. Quanto lontano andremo nello sfruttamento eccessivo delle risorse e dei lavoratori del Pianeta?

Su questi temi gli attivisti di Fridays for Future hanno lanciato un nuovo sciopero globale venerdì 29 Novembre in Italia e nel mondo. Extinction Rebellion Italia li supporta e gli attivisti saranno nelle piazze italiane a manifestare. La data del 29 Novembre è stata scelta per due motivi. Essa cade esattamente ad una settimana dalla COP25 (United Nations Climate Change Conference), la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid, in Spagna. L’intento degli attivisti a livello globale è quello di mettere pressione ai leader politici che si incontreranno in Spagna affinché prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica ed ecologica attuale, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi. Extinction Rebellion sarà presente anche in loco con una folta delegazione di attivisti.

Il secondo motivo della scelta della data è che nella cultura commerciale è invalsa l’idea di chiamare il 29 novembre “Black Friday”: esso è il giorno in cui, tramite numerosi sconti concessi contemporaneamente dai grandi marchi su tutti i beni di consumo, le persone sono spinte dal marketing a comprare molti oggetti che normalmente non comprerebbero. Gli attivisti vogliono evidenziare quanto questo fenomeno sia insostenibile sia a livello ambientale che a livello sociale. Da qui il motto della giornata: #BlockFriday.

I ragazzi di Fridays for Future, supportati da Extinction Rebellion, non si limiteranno ad indicare il problema, ma dimostreranno che scegliere delle alternative è possibile. Ecco perché contestualmente allo sciopero nelle varie piazze italiane saranno organizzate attività a tema economia circolare, riuso, riciclo e upcycling di vecchi oggetti: ci saranno ad esempio delle zone di scambio di vestiti, o sarà data la possibilità di migliorare capi usati tramite decorazioni fatte con la serigrafia o il block printing. Inoltre, alcuni attivisti nelle varie piazze di Italia terranno delle formazioni pubbliche sul tema della fast fashion e del rapporto tra economia e tutela dell’ambiente. 

Lo sfruttamento illimitato delle risorse su cui si fonda l’attuale modello di produzione e consumo nuoce gravemente alla salute del pianeta: minaccia la sopravvivenza degli ecosistemi, danneggia i vivi, sfrutta lavoratori e animali, e mette a rischio la nostra stessa esistenza sulla Terra. È urgente immaginare insieme futuri più desiderabili per una società vivibile, inclusiva e democratica.

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