La campagna social lanciata da Jasmine Cristallo ha funzionato, sono migliaia le persone che hanno inviato la propria foto annunciando l’opposizione al comizio di Salvini a Soverato [CZ], accompagnata dalla frase “Anche noi siamo pronti!” e dagli hashtag #IlSudNonDimentica e #NoiNonCiLeghiamo.

Già dal 9 agosto hanno iniziato ad apparire gli striscioni sui balconi della località balneare calabrese: “Il sud non dimentica”; “prima il nord…mo ti piacciono i terroni?”; “soverato non si lega”; “autonomia differenziata = secessione”; etc. Dalle 17:00 poi ha avuto inizio il presidio di contestazione a Salvini, che Potere al popolo Catanzaro ha lanciato insieme a decine di associazioni, organizzazioni di base, collettivi, singoli solidali, etc.

Siamo scesi in piazza insieme a 300 persone per ribadire che il Sud non si aspetta niente dalla Lega che negli ultimi trent’anni non solo lo ha denigrato, ma anche contribuito a impoverirlo e devastarlo ulteriormente con l’assenza di politiche di redistribuzione della ricchezza, di tutele per i lavoratori, di investimenti, di trasferimenti ai comuni che in particolare al Sud soffrono l’impossibilità di progettare interventi di risanamento dei propri territori; con gli accordi tra imprese del nord e mafie locali per lo sversamento di rifiuti tossici; con l’ulteriore deregolamentazione degli appalti promessa da Salvini; con l’autonomia differenziata, che avrebbe un effetto disastroso per la nostra terra, costringendo milioni di persone a emigrare all’estero o al Nord; con la scomparsa del problema dell’emigrazione dal dibattito politico, in luogo di una inesistente “invasione”.

Con la manifestazione di oggi, il popolo di Soverato ha dimostrato che Salvini non è invincibile, che gode di un consenso gonfiato dall’inesistenza di un’opposizione parlamentare, con i 5 stelle a portare acqua al mulino della Lega e il Pd, che votando a favore della Tav ha dimostrato per l’ennesima volta a quali interessi rispondono le sue politiche.

La vera opposizione nascerà tra le strade, tra le forze vive del paese, e noi dedicheremo tutte le nostre energie a costruirla e rafforzarla, a diventarne strumento utile, con le Case del Popolo, l’attività mutualistica, le vertenze sociali, la presenza nelle battaglie dei lavoratori, le iniziative che già abbiamo messo in campo e che estenderemo a prescindere dalle tornate elettorali.

Non esiste nessun altro modo per evitare – davvero! – che il nostro paese subisca una deriva autoritaria, non solo nelle forme delle istituzioni e del quadro giuridico e normativo, ma anche nella sostanza, nei rapporti sociali. Bisogna costruire una rappresentanza autonoma delle lotte e dei conflitti che si faccia sentire su tutto il resto del corpo politico, che si candidi a guidare il nostro paese in nome della giustizia sociale.

È con questi presupposti, per far questo, che se si dovesse andare a elezioni ci saremo, per far sentire la nostra voce, provando a parlare ai tanti che non votano più, a chi si è sentito tradito, a chi non ha mai avuto speranze, ai lavoratori e alle lavoratrici sfruttate, ai giovani disillusi, alle donne che si sentono sempre più sole, a chi lotta.

A noi, a tutti quelli che di tornarsene a casa non hanno alcuna intenzione, a quelli che non si sono svenduti al miglior offerente, a quelli che si caricano sulle spalle le piccole e quotidiane battaglie che migliorano i nostri territori, spetta il compito di essere una risorsa collettiva, aperta a chi voglia trasformare ciò che c’è e che non ci può bastare.