Il Ministero degli Esteri venezuelano ha denunciato alla comunità internazionale la violazione del diritto internazionale e della Carta dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) nella sessione di martedì scorso, in cui 18 paesi hanno approvato una risoluzione sul paese sudamericano.

Questa risoluzione tenta di legittimare la sostituzione dei rappresentanti della Repubblica Bolivariana del Venezuela davanti all’organizzazione con un rappresentante permanente “designato” dall’Assemblea Nazionale (NA) del Venezuela, l’ariete istituzionale del colpo di stato.

Il Ministero degli Affari Esteri ha dichiarato oggi in un comunicato che con questa risoluzione “l’OSA convalida il piano di colpo di Stato iniziato lo scorso 23 gennaio, e intende creare le condizioni per approfondire l’aggressione interventista contro il nostro paese, includendo la minaccia di un intervento militare”.

D’altra parte, è evidente il tentativo di evitare l’uscita formale del Venezuela dall’organizzazione, che diventerà effettiva a partire dal 27 aprile, due anni dopo che questo paese, come indicato dalle procedure regolari dell’organizzazione, ha formalmente annunciato il suo ritiro presentando il reclamo corrispondente.

In considerazione di ciò, il Governo del Venezuela informa nel comunicato “che qualsiasi azione, decisione e/o accordo adottato bilateralmente o multilateralmente all’interno dell’Organizzazione degli Stati Americani con la partecipazione di un burattino politico usurpatore, sarà considerata dal Governo venezuelano come un atto nullo e privo di legalità”.

Di seguito la trascrizione del comunicato completo.

Il Venezuela denuncia la violazione del diritto internazionale e della Carta OSA di fronte alla legittimazione di un burattino designato da Trump.

Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela denuncia davanti alla comunità internazionale e ai popoli del mondo la flagrante e criminale violazione del diritto internazionale e della Carta dell’Organizzazione degli Stati Americani durante la Sessione Straordinaria del Consiglio Permanente dell’OSA del 9 aprile 2019, durante la quale un gruppo di governi satellite di Washington ha dato il suo appoggio a un fantoccio politico designato da Donald Trump.

Si tratta di una delle decisioni più infelici prese nella lunga storia di soverchierie giuridiche e politiche di questa Organizzazione, e di una volgare strumentalizzazione del ricatto e delle pressioni contro gli Stati membri per soddisfare i desideri della politica neo-monroista di Washington.

Con l’accettazione illegittima di una marionetta politica la cui esistenza spuria deriva dalla trasgressione dell’ordinamento giuridico della Repubblica Bolivariana del Venezuela, l’OSA convalida il piano di colpo di stato iniziato lo scorso 23 gennaio, e intende creare le condizioni per approfondire l’aggressione interventista contro il nostro paese, compresa la minaccia di intervento militare.

Con questa decisione – che getta ulteriormente l’OSA nel discredito e nell’illegalità – gli Stati Uniti e i suoi governi satellite dimostrano di non avere mai avuto la maggioranza necessaria di Stati membri per attaccare il Venezuela e, alla fine, sono stati costretti a svuotare l’organizzazione di tutti i suoi principi.

Il Governo Bolivariano del Venezuela, fedele ai suoi principi repubblicani e democratici, alla sua Costituzione e al diritto internazionale, sottolinea che non riconoscerà alcun emissario politico, indipendentemente dal titolo o dalla denominazione che gli è stata data davanti all’OSA, che non sia stato designato secondo le disposizioni costituzionali, cioè dal più alto rappresentante del Potere esecutivo nazionale e capo di Stato della Repubblica Bolivariana del Venezuela, il Presidente Nicolás Maduro Moros.

A questo proposito, il Governo del Venezuela informa che qualsiasi azione, decisione e/o accordo adottato bilateralmente o multilateralmente all’interno dell’Organizzazione degli Stati Americani con la partecipazione di un burattino politico usurpatore, sarà considerata dal Governo venezuelano come un atto nullo e privo di legalità. Pertanto, lo Stato venezuelano non sarà obbligato a rispettare nessuna delle disposizioni concordate con un proconsole nominato da Washington, e tanto meno a risarcire in qualsiasi area lo Stato o gruppi di Stati che si impegnino con rappresentanti illegittimi che fingono di agire per conto dello Stato venezuelano, senza che ciò implichi l’ignoranza dei trattati e degli accordi bilaterali e multilaterali precedentemente concordati dalla Repubblica Bolivariana del Venezuela.

Di fronte all’evidente fallimento del colpo di stato iniziato lo scorso gennaio, il governo di Trump ha spostato le sue pedine politiche sul continente per piegare la volontà democratica degli Stati membri e dare una parvenza legale e un discutibile ossigeno all’aggressione contro il Venezuela. Washington ha imposto una decisione penale, ha intrapreso una strada oscura che getta un’ombra sul futuro delle relazioni tra gli Stati del continente.

Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela ratifica la sua indeclinabile decisione di lasciare l’Organizzazione degli Stati Americani il 27 aprile 2019, secondo quanto denunciato due anni fa e nel quadro delle relative procedure, considerando che la Repubblica Bolivariana del Venezuela non può rimanere in un’organizzazione inginocchiata agli interessi imperialisti e suprematisti dell’amministrazione degli Stati Uniti.

A Caracas, culla dei liberatori, 9 aprile 2019.

 

Traduzione dallo spagnolo di Silvia Nocera