Con una lettera a firma del direttore Henrik Nielsen, Capo dell’Unità per il Diritto d’Asilo della Direzione generale per l’Immigrazione e gli Affari interni, la Commissione Europea risponde all’esposto presentato dal “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo che denunciava le politiche razziste del governo italiano chiedendo un adeguato intervento europeo in difesa della legalità e dei diritti umani violati.

Nella lettera dell’autorevole rappresentante si evidenzia che “le regole dell’Unione in materia di asilo si basano sul rispetto dei diritti umani e del principio di non refoulement (che vieta di respingere un rifugiato verso le frontiere di uno stato dove la sua vita o la sua libertà siano minacciate) sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, la quale e’ vincolante sia per le istituzioni UE, sia per gli Stati membri nell’attuazione del diritto dell’Unione” e che quindi “ove fosse necessario, la Commissione Europea intraprenderà le azioni opportune al fine di garantire il rispetto di tali diritti e principi, esercitando il ruolo attribuitole dai Trattati“.

Il direttore Nielsen evidenzia inoltre che “L’attività di ricerca e soccorso in mare cosiddetta SAR è disciplinata dal diritto internazionale codificato nella Convenzione di Amburgo del 1979 e nella Convenzione per la sicurezza della vita umana in mare“.

Quanto alla propaganda xenofoba e razzista l’autorevole funzionario evidenzia che “la Commissione Europea è fortemente impegnata nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza e ha sempre espresso la sua determinazione a utilizzare a tal fine tutti i mezzi previsti dai Trattati“.

Il responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, Peppe Sini, nel ringraziare per l’attenzione, rileva che con tutta evidenza, sia pur con enorme ritardo, anche nelle istituzioni europee cresce la consapevolezza dell’estrema gravità delle illegali politiche razziste del governo italiano. Tale consapevolezza deve tradursi al più presto in interventi che contribuiscano a far cessare la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.

Poiché in quanto tali politiche razziste del governo italiano violano diritti umani fondamentali, violano il diritto internazionale (oltre a violare in primis la stessa Costituzione della Repubblica italiana), esse devono essere contrastate a tutti i livelli applicando le leggi e i trattati internazionali vigenti.