Il giorno della rivolta porta ad arresti di massa nel Regno Unito, in quanto i partecipanti alla protesta sostengono che troppi ancora non “riconoscono la gravità della nostra crisi esistenziale” e quasi nessuno sta facendo abbastanza per porre fine allo sfortunato assalto dell’umanità sui sistemi viventi del pianeta.

Sabato scorso si sono verificati arresti di massa a causa di migliaia di persone e membri del movimento ‘Extinction Rebellion‘ — che per “la prima volta a memoria d’uomo” hanno invaso e bloccato i cinque ponti principali del centro di Londra in nome della salvezza del pianeta, e dei suoi abitanti, dal consumo eccessivo e distruttivo della terra, dalle emissioni di gas serra in fuga e dal continuo fallimento dei leader mondiali nell’affrontare le minacce che si aggravano e si intensificano.

“Un gran numero di persone sta mettendo a rischio la propria libertà in difesa del mondo vivente. È solo quando siamo pronti ad agire in questo modo che le persone cominciano a riconoscere la gravità della nostra crisi esistenziale”.

-George Monbiot “Il ‘contratto sociale’ è stato rotto …. [ed] è quindi non solo nostro diritto, ma anche nostro dovere morale aggirare l’inazione del governo e la flagrante negligenza del dovere, e di ribellarci per difendere la vita stessa”, ha spiegato a The Guardian Gail Bradbrook, organizzatore di Extinction Rebellion.

Tiana Jacout, un’altra organizzatrice della protesta, ha detto alla BBC che chiudere i ponti non è “un passo che facciamo con leggerezza”, ma “se le cose continuano così come stanno, ci troviamo di fronte ad un’estinzione maggiore di quella che ha ucciso i dinosauri” milioni di anni fa.

“Abbiamo provato a marciare, a fare pressione e a firmare petizioni”, ha aggiunto. “Niente ha portato al cambiamento necessario”.

Reg. schermo. Guarda il video di Extinction Rebellion in Common Dreams

“Stiamo lottando pacificamente per la Terra e per l’umanità”, ha dichiarato in un comunicato. Cecelia B di Extinction Rebellion. “La gente balla e canta e si fa nuove amicizie. Questa è una ribellione gioiosa  e questo è l’aspetto del futuro”.

Il giornalista, autore e attivista George Monbiot, che ha partecipato anche ad azioni dirette, ha detto: “Sta accadendo qualcosa che ho aspettato per molto tempo. Le persone stanno rischiando in gran numero la loro libertà in difesa del mondo vivente. È solo quando siamo pronti ad agire in questo modo che le persone cominciano a riconoscere la gravità della nostra crisi esistenziale”.

“Siamo di fronte a un’emergenza globale senza precedenti”, afferma in separata sede Extinction Rebellions sul suo sito web. E con l’incapacità del governo ad agire e la sopravvivenza del pianeta in gioco, il gruppo dice che “prenderà tutto quello che abbiamo”.

Sul ponte di Waterloo, un oratore ha detto ai partecipanti: “Facciamo quello che serve… i pianeti buoni sono difficili da trovare”.

Traduzione dall’inglese di Annalaura Erroi