Il network LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca sociale Eumetra MR  ha presentato il 22 marzo scorso a Milano il quarto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile (Ons), un’indagine sul livello di conoscenza, di consumo e di acquisto della popolazione italiana relativamente alle tematiche della sostenibilità e dalla quale emerge che gli italiani sono sempre più una comunità sostenibile, tanto che 3 su 4 di noi “sanno quanto conta la sostenibilità, quanto sia ormai imprescindibile e intrinseca nelle nostre azioni quotidiane”. L’indagine rivela come la sostenibilità appassioni sempre più italiani ed è percepita come un codice di condotta comune in grado di influenzare tutte le abitudini quotidiane. Gli italiani appassionati e interessati al tema sono quasi 10 milioni in più rispetto al 2017 e tra queste nuove leve ci sono i giovani visto che “coloro che mostrano il maggior interesse verso il tema hanno un’età compresa tra i 18-34 anni, diplomati o laureati, studenti, impiegati o docenti”.

Dall’indagine risulta che ben l’86% degli italiani è più motivato a intraprendere uno stile di vita sostenibile per tutelare il pianeta e per conservare gli spazi incontaminati, oggi sempre più minacciati: “L’interesse alla sostenibilità rilevato nel 2016 a seguito di EXPO che si è consolidato l’anno scorso, nel 2018 ha ripreso la crescita con un trend del +15%” –  ha spiegato Renato Mannheimer di Eumetra MR -. Ora i concetti veicolati hanno avuto modo di essere fatti propri e sono stati trasferiti nella pratica quotidiana”. Così, anche se molti dei più comuni comportamenti di singoli cittadini e molte delle decisioni politiche ed amministrative sembrerebbero contraddirlo, la sostenibilità piace nel Belpaese tanto che “Il 95% degli italiani ritiene che anche il governo dovrebbe investire di più in fonti di energia rinnovabile e abbandonare fonti fossili come petrolio e carbone”. A conferma dei dati emersi nella precedente edizione gli investimenti in energia rinnovabile continuano ad essere prioritari per la popolazione, riscontrando consensi nel 96% degli italiani. A pari merito, l’investimento in mezzi pubblici per evitare l’uso dell’auto, e al secondo posto il sostegno per l’agricoltura biologica importante per l’85% degli intervistati.

Un 81% di italiani si dichiara “sostenibile” soprattutto in casa e sono proprio i prodotti legati alla gestione delle mura domestiche quelli per i quali gli italiani sono disposti a spendere di più. In particolare, cresce vertiginosamente l’attenzione per la raccolta differenziata “che coinvolge, oggi, il 92% della popolazione” mentre “l’utilizzo di elettrodomestici a basso consumo energetico sale al 70%”, dati che secondo il rapporto di Eumetra MR registrano quasi 20 punti percentuali in più rispetto al 2017. Ma gli italiani si rivelano una “comunità sostenibile” anche a tavola, visto che “il 35% predilige alimenti a km zero, mentre il 19% consuma alimenti biologici” sostenendo per alimentarsi un prezzo sensibilmente più alto. Quando si tratta invece di orientare le scelte per la mobilità e il tempo libero? Anche in questi campi si registrano delle sorprese con la crescita negli italiani di “una maggior propensione all’acquisto di auto elettriche o ibride (22%)”, mentre il 33% della popolazione dichiara di evitare di usare l’auto per ridurre l’inquinamento e di preferire un turismo responsabile: “oggi il turismo green coinvolge 2,5 milioni di italiani, 530 mila in più rispetto al 2017,  che preferiscono organizzare un viaggio di scoperta e relax sostenibile, piuttosto che tradizionale”.

Per l’amministratore delegato di LifeGate, Enea Roveda, “che la crescita dell’interesse degli italiani verso questi temi sia arrivata al 74% è un dato estremamente importante e dev’essere motivo di sprono per aziende e istituzioni a migliorare” oltre a rovesciare quell’immagine dell’Italia individualista e non certo leader in Europa nel campo della sensibilità ecologica. L’indagine, infatti, ha coinvolto una “comunità sostenibile” di 37,4 milioni di persone, il 15% in più dello scorso anno e addirittura il 31% in più rispetto alla prima indagine dell’Osservatorio nel 2015. Forse siamo troppo attirati sempre e solo dalle notizie negative, ma quelli ricordati nell’Ons sono dati importanti ed è chiaro che siamo di fronte a un cambiamento che riguarda un’intera società, ormai sempre più attenta e consapevole al fatto che solo adottando uno stile di vita meno dissennato potremmo lasciare alle future generazioni una “casa comune” ancora accogliente.

Il consiglio di LifeGate? Questa green society offre certamente “nuove opportunità di crescita e di mercato”, ma anche nuove occasioni per “fare comunità”. Per questo “La prossima volta che invitate a cena gli amici, non trattenetevi. La sostenibilità non è uscita dallo stereotipo dell’argomento di nicchia, che interessa solo poche persone appassionate e decise, con valori troppo marcati per essere popolari. Stupitevi, lanciando uno spunto di discussione, nello scoprire che la sostenibilità è in grado di unire, coinvolgere e stimolare molto più di quanto pensiate”. Sta in questo passaggio e nel farlo seguire dai fatti, ciò che serve al nostro Paese per seguire l’esempio virtuoso di altri Paesi europei che hanno puntato molto su una comunità di cittadini sempre più consapevolmente votata allo sviluppo sostenibile. Ora tocca anche alla politica del Belpaese prenderne atto. E in fretta!

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