E’ stata una lunga notte a casa nostra. Minimizzerei se dicessi che ero sorpreso che Trump fosse riuscito a ottenere una massiccia vittoria alle elezioni. Sicuramente non l’avevo previsto. Mi ero immaginato che con il supporto a Clinton dei media mainstream, dei banchieri, dei neoconservatori, del complesso militare industriale e delle compagnie petrolifere la sconfitta di Trump fosse una certezza.

Ovviamente la classe lavoratrice bianca è arrabbiata e si sente tradita dalle elite che gestiscono il paese. Ho sentito che metà degli appartenenti ai sindacati del Michigan (tradizionalmente ‘fedeli’ democratici) hanno votato per Trump. Ma la normalità non c’è più. Molti di quei lavoratori che hanno scelto Trump agli exit poll hanno detto che Trump non necessariamente gli piaceva – semplicemente vedevano il voto per lui come l’unico modo per dare una scossa alla situazione. Quanta pazienza avranno per Trump alla Casa Bianca? Sarà interessante osservarlo.

Trump ha nominato il corrotto governatore del New Jersey Chris Christie come suo manager di transizione. Christie è un gangster e le voci hanno da tempo legato Trump alla criminalità organizzata. Clinton è ugualmente corrotta e la vedo come portavoce di punta della mafia corporativa. In queste elezioni, quindi, si è trattato davvero della criminalità organizzata contro la mafia.

Studiare la situazione in Ucraina in questi anni mi ha insegnato molto su come la competizione delle oligarchie criminali possa controllare e abbattere una nazione. Questo, fondamentalmente, è ciò che ho visto accadere in queste elezioni. Qui negli USA c’era divisione tra le oligarchie al governo – di nuovo, criminalità organizzata contro la mafia.

I democratici hanno perso la loro opportunità di andare al potere quando hanno gettato alle ortiche Bernie Sanders durante la fase delle primarie, in cui la campagna della Clinton ha ripetutamente barato per ottenere la nomination. Quei ‘fedeli’ democratici che hanno rifiutato di riconoscere la follia di questa strategia ora sono in modalità lutto per essere stati testimoni di un collasso quasi completo del loro partito in tutta la nazione, dato che la tanto odiata Clinton li ha buttati per terra.

I democratici possono incolpare altri finché vogliono di questa perdita, ma finché non affronteranno la realtà che i votanti hanno rifiutato la macchina Clinton dominata dalle corporazioni, il loro partito avrà poche possibilità di un reale futuro.

La strategia di Trump è stata quella di perseguire con forza i votanti della ‘zona deindustrializzata’ della nazione. Chi vive nel decadente ex cuore industriale del paese, che ora è virtualmente senza lavoro, non ha niente da perdere. Trump ha promesso lavoro e si è duramente opposto ai disastrosi accordi commerciali come il NAFTA e il TPP che la macchina Clinton appoggia da tempo.

La verità è che per otto anni l’amministrazione Obama ha fatto poco per creare lavoro nelle regioni devastate come la zona deindustrializzata e nelle comunità impoverite di tutta la nazione. Lui, insieme al partito repubblicano, ha mantenuto il ciclo infinito di guerra che ha prosciugato le risorse che avrebbero potuto essere usate per ricostruire il nostro paese. I democratici non vogliono parlare di questo ma è una delle principali ragioni del rifiuto della Clinton, che è una guerrafondaia dichiarata.

Questa è stata una vittoria ‘populista’. L’altra sera, su Fox News TV, di destra, abbiamo visto i conservatori dire che questa non era una vittoria per il Partito Repubblicano, era piuttosto un’onda ‘populista’. I democratici hanno avuto la possibilità di scontrarsi e battere Trump con il populismo di Bernie Sanders, ma dopo che la macchina Clinton ha eliminato il senatore del Vermont, questa possibilità è finita fuori dalla finestra.

Questa mattina abbiamo ascoltato attentamente alcune parole di Trump alla radio, in cui diceva di voler rimettere insieme la nazione dopo la sua controversa campagna ‘partita di wrestling’. Vedremo come andrà. Ha detto anche di voler andare d’accordo con tutti i paesi del mondo. Durante la sua campagna, Trump ha sì detto, ripetutamente, di voler dialogare con la Russia, e ha messo in dubbio il fatto che gli USA debbano spendere così tanto per la NATO. Sarà istruttivo vedere come gestirà i guerrafondai, repubblicani e democratici, all’interno del Congresso.
Trump continuerà con l’importante mobilitazione USA-NATO lungo i confini con la Russia? Continuerà con la costruzione della Polonia come snodo chiave per la proiezione del potere USA nell’Europa dell’est – proprio come Israele è la base USA delle operazioni in Medio Oriente e il Giappone svolge quel ruolo nella regione dell’Asia e del Pacifico? Trump continuerà a destabilizzare l’Ucraina e a usarla come un randello contro la Russia? Queste sono le cose che bisogna osservare da vicino. Trump non ha una vera esperienza come funzionario che possa prepararlo per questo compito. Lui ha notoriamente un breve intervallo attenzionale. Quelli con il suo orecchio dirigeranno le politiche USA interne ed estere.

Noi della comunità progressista faremmo meglio a spendere un po’ di tempo per cercare alleati e costruire una coalizione unitaria per affrontare l’ondata reazionaria in arrivo. Sarebbe saggio non demonizzare quelli che hanno votato per Trump – specialmente considerando che molti di loro sono membri del sindacato dei lavoratori che votavano innanzi tutto per il lavoro e contro le elite corporative.

Abbiamo bisogno di poter offrire una visione trasformatrice positiva per il futuro – la fine delle nostre guerre, la chiusura delle quasi 1000 basi militari all’estero, riportando a casa le truppe per ricostruire l’America con tecnologie sostenibili che ci aiutino ad affrontare la realtà del cambiamento climatico in arrivo.

Non importa come si sia votato ieri, dovremmo tutti riconoscere che abbiamo un nemico comune – le corrotte elite corporative cui non frega niente dei lavoratori, in USA o nel resto del mondo. Questa elezione è un richiamo a ciascuno affinché si impegni a riprendere la nostra nazione da quelli di Wall Street che vivono solo per il proprio potere e il proprio arricchimento.

Trump cambierà pelle e diventerà un vero sostenitore della classe lavoratrice e dei poveri (molti dei quali sono i suoi amati ‘veterani’?) Difficile da immaginare. Ma ormai dovremmo sapere tutti che solo quando la gente si organizza possiamo davvero proteggere i nostri interessi da coloro che vogliono stuprare e saccheggiare la nostra Madre Terra per il proprio guadagno privato.

E’ abbastanza ironico che, in questi giorni, la più grossa questione ad attirare l’appoggio progressista nella nazione sia la protesta dei nativi americani contro l’oleodotto di Standing Rock in Nord Dakota. Speriamo di imparare tutti qualcosa dalle persone che sono state sotto attacco da parte del Grande Padre Bianco di Washington negli ultimi duecento anni.

Le persone indigene comprendono che nessun politico ci salverà se la nostra già compromessa nazione crolla. Solo una buona relazione con la nostra Madre Terra permetterà alle future generazioni di sopravvivere.

 

Traduzione dall’inglese di Matilde Mirabella