Consiglio Comunale di Milano di lunedì 29 febbraio 2016

Signor Presidente, dopo il mio intervento di lunedì scorso relativo all’accordo MM-Mekorot  non ho ricevuto alcuna risposta alle richieste rivolte alla giunta, pertanto quanto chiesto verbalmente ora è stato scritto nell’interrogazione che ho depositato questa mattina: spero vivamente di avere una celere risposta e Le chiedo il favore di sollecitarla.

In questi giorni il Comitato Milanese per l’Acqua Pubblica ha fatto un appello al Sindaco, appello che sta avendo un notevole numero di sottoscrizioni, in cui gli si chiede di intervenire presso MM affinché l’accordo preso con la società nazionale per le risorse idriche di Israele venga rescisso.

Per i colleghi, se mi ascoltano, vorrei riportare alcuni dati ricavati dai siti di Amnesty International (metto a disposizione il fascicolo (si può scaricare dal sito di Amnesty e che ha per titolo “Sete di giustizia: le limitazioni all’accesso dell’acqua per i palestinesi) e dalla rivista on line “Bocche scucite” del movimento Pax Christi.

Il 28 luglio 2010 una risoluzione ONU ha dichiarato che il diritto all’acqua è “un diritto umano universale  fondamentale”.

Ora, è noto che in Cisgiordania ai palestinesi vengono concessi dall’occupante 73 litri di acqua pro capite al giorno, ben al di sotto dei 100 litri raccomandati dall’organizzazione Mondiale della Sanità. Il consumo dei coloni israeliani è invece di 369 litri, notevolmente al di sopra anche dei livelli europei (149 litri del Regno Unito, 287 litri della Francia, 200 litri dell’Italia).

Ricordo che nel 1982 le autorità militari israeliane hanno trasferito alla Mekorot tutte le infrastrutture idriche palestinesi.

Dal sito dell’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia apprendo che più del 98% dell’acqua del Giordano è stato deviato da Israele, Siria e Giordania grazie ad una diga a Kinneret –ma dal 1967, con l’occupazione del Golan, questo bacino è sotto il controllo di Israele  e “i palestinesi non ricevono acqua da questa risorsa idrica”-.

Attualmente l’80% dell’acqua della Valle del Giordano nella West Bank è consumata da Israele e dalle sue colonie (tutte illegali secondo la legge internazionale). Ci sono foto e video a testimonianza e che documentano come pozzi e sorgenti palestinesi siano stati distrutti o prosciugati – e come le cisterne sui tetti delle case spesso vengano perforate dai soldati israeliani.

Queste documentazioni si trovano nei siti di Amnesty, dell’ONU e di organizzazioni palestinesi (Al Haq) e israeliane (Who Profits e B’Tselem).

Per tutti questi motivi la società idrica Vitens (primo fornitore di acqua olandese) su indicazione del governo, ha interrotto l’accordo di collaborazione con Mekorot, accordo  che chiediamo venga interrotto anche da MM.