Si avvicina il 29 aprile e di nuovo a Milano la galassia dei gruppi militanti di estrema destra, con i soliti appoggi istituzionali, si prepara a mettere in scena una parata neofascista. Un anno fa una convergenza plurale di movimenti e realtà antifasciste e antirazziste aveva portato in piazza il ripudio di ogni fascismo e razzismo e migliaia di persone avevano sfilato dietro lo striscione “Milano 29 aprile: nazisti no grazie”.

Quest’anno siamo nel 70° anniversario della Liberazione, ma i fascisti vogliono sfilare lo stesso il 29, anzi, ringalluzziti dal nuovo progetto legofascista di Salvini vogliono farlo ancora di più.

Il percorso antifascista iniziato un anno fa ha permesso di riempire le piazze milanese anche altre volte, come il 18 ottobre scorso, e di mettere in campo delle reazioni di fronte alle numerose provocazioni neofasciste registrate nella nostra città. Ora si tratta di riprendere il ragionamento in vista di questo 29 aprile e sicuramente la riuscita mobilitazione #MaiConSalvini costruita dagli antifascisti e antirazzisti romani sabato scorso ci aiuta a discutere e costruire il percorso concreto.

Comunque, ne parleremo all’assemblea antifascista cittadina che si terrà mercoledì 4 marzo, alle ore 21.00 all’Arci Bellezza, in via Bellezza 16/A a Milano.

Di seguito trovate l’appello che sta alla base della mobilitazione del 29 aprile e dell’assemblea del 4 marzo.

GLI ANTIFASCISTI MILANESI NEL 70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONEDICONO NO ALLA PARATA NAZIFASCISTA DEL 29 APRILE

Il prossimo 25 aprile sarà il 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, una scadenza importante per ribadire i valori fondanti del nostro Paese, frutto della lotta partigiana.

Una data che non deve essere vissuta semplicemente come una celebrazione o un anniversario, perché ancora oggi il fascismo, nelle sue variegate versioni incarnate dai diversi gruppi, rappresenta un pericolo in Europa e in Italia. Nel nostro paese si susseguono a ritmo inquietante gli assalti a sedi democratiche, gli attentati ai monumenti e alle lapidi che ricordano i partigiani e le aggressioni contro immigrati, omossessuali e militanti antifascisti. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta a Cremona, dove gli squadristi di Casa Pound hanno ridotto in fin di vita un militante del Centro sociale Dordoni.

I gruppi dell’estrema destra radicale sono attivi nella propaganda contro gli immigrati e contro gli omossessuali, nella proposta di un clericalismo bigotto e reazionario, nella riproposizione dell’antisemitismo e dell’ideologia nazifascista, con la sistematica negazione degli orrori che questa ha provocato in tutta l’Europa. Sono sempre più frequenti i concerti di band che inneggiano ai gerarchi fascisti e nazisti, i convegni che tendono a rivalutare le tematiche sociali del Terzo Reich e della Repubblica di Salò, le presentazioni di libri negazionisti dell’Olocausto.

E questo avviene in Lombardia e a Milano con coperture istituzionali senza precedenti: nel passato la ex Provincia di Milano guidata dal centrodestra, oggi la Regione Lombardia governata da Maroni sono ombrelli protettivi accoglienti per le formazioni neofasciste, mentre la Lega di Salvini punta apertamente a un’alleanza con le peggiori espressioni dello squadrismo, anche a livello nazionale. Il tutto con una gestione imbarazzante dell’ordine pubblico della Questura, che certamente consente l’attività dei neofascisti, garantisce lo svolgimento di manifestazioni che apertamente violano le leggi e non pare dedicare il tempo necessario per individuare i responsabili delle aggressioni.

Purtroppo anche all’interno di alcuni partiti e associazioni che si riconoscono nei valori dell’antifascismo spesso si cede a un formalismo “democratico”, figlio del pensiero che tutti hanno diritto a manifestare. Ma a chi sostiene l’ideologia della sopraffazione, della violenza e della supremazia razziale non deve essere garantito alcun diritto di parola. Affermare questo concetto è anche un contributo a tenere vivo tutto l’anno l’impegno che ognuno di noi prende nella Giornata della Memoria appena celebrata.

Per tutti questi motivi gli antifascisti milanesi chiedono il divieto assoluto di tutte le manifestazioni neofasciste del prossimo 29 aprile. In quella data, con il pretesto di ricordare un giovane ucciso, da anni i gruppi neofascisti organizzano una parata con modalità e simboli che riconducono al fascismo e al nazismo. A nulla sono valse le diffide e le denunce, gli organizzatori non hanno mai subito conseguenze.

Gli antifascisti milanesi denunciano le tante ambiguità istituzionali ai vari livelli, che mentre proclamano fedeltà alle leggi della Repubblica nata dalla vittoria dell’antifascismo, anno dopo anno, permettono agli eredi degli assassini di allora di riproporre la lugubre rappresentazione di un passato di morte e sopraffazione.

Milano non merita di essere sfregiata dai rigurgiti neofascisti.

Invitiamo tutti i cittadini milanesi a mobilitarsi contro il fascismo nella giornata del 29 aprile 2015 con un presidio in Piazzale Susa a Milano.

Per difendere i valori dell’antifascismo conquistati con la lotta di Liberazione e per ricordare tutti quei giovani assassinati dai fascisti dal dopoguerra a oggi, in quella generosa stagione che è stata giustamente chiamata la Nuova Resistenza.