L’ottavo ciclo di negoziati per il trattato transatlantico conosciuto come TTIP ha avuto inizio lunedì 2 a Bruxelles.

Mentre i promotori del trattato continuano a slittare sulla crescente opposizione all’arbitrato investitore-stato [1], i negoziatori vanno puntando ora sulla “cooperazione normativa”.

Tale dolce nome di cooperazione nasconde un vasto programma di smantellamento delle norme sociali, ambientali, alimentari e sanitarie, con le lobby multinazionali ai comandi.

In effetti, la Commissione europea ha accolto quasi parola per parola le richieste della camera di commercio americana e di Business Europe [2]. Etichettatura, autorizzazioni per prodotti chimici, regole prudenziali, sicurezza dei veicoli ecc sono altrettanti settori dove le norme sono percepite come ingiustificate barriere al libero scambio commerciale. E ciò che non potrà essere negoziato nel trattato, ancora troppo visibile allo sguardo critico del pubblico nonostante l’opacità che circonda i negoziati, lo sarà successivamente: gruppi di lavoro settoriali e un Consiglio di cooperazione normativa avranno cura, in maniera permanente, di analizzare la legislazione attuale e quella futura alla luce del loro impatto sul commercio transatlantico, e ciò persino prima che i rappresentanti eletti dai cittadini vengano consultati (vedi nota CEO) e al riparo da qualsiasi dibattito pubblico.

Il collettivo nazionale Stop TAFTA denuncia questo progetto, dannoso per i consumatori, per i lavoratori e per l’ambiente. Lungi dall’essere una componente tecnica, la cooperazione normativa è una colonna portante del trattato il cui progetto è una deregolamentazione su larga scala e fuori da ogni controllo democratico.

Secondo Michel Dubromel, amministratore del FNE (France Nature Environnement.), “le fughe di notizie da vari documenti mostrano che i negoziatori europei stanno lavorando a modificare il processo normativo alla radice. Stanno implementando procedure complesse volte a promuovere i soli interessi dei settori economici e che ledono i diritti delle popolazioni e danneggiano l’ambiente”.

Laurent Pinatel, portavoce della Confederation Paysanne e membro del collettivo, ha dichiarato: “Il consiglio di cooperazione normativa diventerà un buco nero per qualunque regolamentazione presente e futura, destinato ad aggirare i rappresentanti eletti e il loro mandato democratico. Il governo francese deve respingere questa proposta con forza. »

Il collettivo continua a mobilitarsi per informare i cittadini sui pericoli di questo accordo e porre fine ai negoziati così come si stanno sviluppando.

La nostra campagna continuerà nelle piazze il 18 aprile con una giornata internazionale di azione in cui saremo mobilitati insieme ai nostri partner in Europa e Nord America.

158 organizzazioni e reti da tutta Europa pubblicano mercoledì una dichiarazione congiunta sulla cooperazione normativa in TAFTA: ” TAFTA: La cooperazione normativa è l’ultimo strumento per prevenire o indebolire i futuri standard di interesse generale per i cittadini, lavoratori, consumatori e l’ambiente“ .

Il collettivo Stop Tafta

4 febbraio 2015

Informazioni aggiuntive

Analisi della proposta della Commissione: ” TAFTA: Les réglementations verrouillées » e la piccola guida « TAFTA : une attaque camouflée sur la démocratie et les normes de réglementation » di CEO

Note

[1Vedere il comunicato del 14 gennaio 2015

[2] come evidenziato da successive fughe di documenti: dicembre 2013,dicembre 2014gennaio 2015

Per firmare la petizione europea contro il trattato, cliccare qui

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza

L’articolo originale può essere letto qui