[image src=”https://www.pressenza.com/wp-admin/post.php?post=106570&action=edit&lang=it” lightbox=”yes” align=”center”]

È un campanello il simbolo della campagna internazionale Unicef “100% vacciniamoli tutti”: un campanello d’allarme per i sei milioni di bambini che non possono beneficiare dei vaccini per le malattie più comuni nel Sud del mondo. I paesi a cui è destinata la raccolta di fondi sono l’Afghanistan, l’Angola, la Repubblica Democratica del Congo, il Ciad, la Nigeria, il Pakistan, il Sud Sudan e lo Yemen. Qui si concentra più di un quarto della mortalità infantile globale, a causa della difficile reperibilità delle cure mediche di base, della povertà e delle compromettenti condizioni igienico-sanitarie. L’obiettivo su cui è focalizzata la campagna è quello di debellare la polio, garantendo inoltre ai bambini l’accesso alle vaccinazioni standard entro il 2018.

LA CANALIS TESTIMONIAL – «Ogni 20 secondi muore un bambino. Ogni 20 secondi deve suonare un campanello d’allarme. Sono convinta che insieme all’Unicef possiamo raggiungere ogni bambino. Raggiungere il 100%. Vacciniamoli tutti». Così Elisabetta Canalis sponsorizza l’iniziativa a cui presta il volto: la campagna sarà lanciata a Roma venerdì 16 maggio e i volontari Unicef saranno presenti in centinaia di piazze italiane durante il fine settimana del 24 e 25 maggio 2014. «Sono felice e mi sento orgogliosa di iniziare questo percorso insieme ad Unicef – ha dichiarato la Canalis – ad oggi ciò che posso fare è unirmi all’appello per aiutare a raccogliere fondi destinati a raggiungere quanti più bambini possibili per salvarli grazie alle vaccinazioni. Sogno però di aiutare sul campo, di “sporcarmi” le mani e aiutare».

LE DONAZIONI – Il sito dedicato alla campagna permette di donare il proprio contributo anche senza recarsi presso gli stand dei volontari, sottolineando che un bambino su cinque è, nel mondo, ancora escluso dalle vaccinazioni di base. L’Unicef propone, inoltre, una serie di regali per la festa della mamma: con soli 15 euro si può scegliere di salvare la vita a un bambino; di fare il regalo più grande di tutti.