“Berlusconi ai servizi sociali? Gentile magistrato di sorveglianza, lo affidi a noi”. E’ l’istanza che European Alternatives e Alliance Internationale des Journalistes rivolgono ai magistrati che dovranno decidere sull’eventuale affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi.
Le due organizzazioni hanno dato vita alla Iniziativa dei Cittadini Europei per il Pluralismo dei Media, e come Media Initiative si occupano di diritti dei media, libertà digitali, conflitto di interessi. Sul loro sito web, www.mediainitiative.eu stanno raccogliendo un milione di firme per una ICE che porti in votazione una direttiva a sostegno della stampa libera e indipendente.
La sede europea è in via Magnagrecia, a Roma, dove operano dieci collaboratori di cinque nazionalità europee diverse e sedi a Parigi, Bruxelles, Londra, Berlino, Budapest, Bucarest, Sofia e a Cipro.
Considerano molto seria l’istanza con cui si autocandidano ad accogliere Silvio Berlusconi quale operatore per la libertà dei media. E anche congruente con quanto prevede la normativa sull’affidamento ai servizi sociali, che vuole il carattere rieducativo e di reinserimento del condannato, in relazione alla natura del delitto compiuto. “Offriremo a Berlusconi la possibilità di redimersi attraverso l’autentica espiazione delle sue colpe: potrà rendersi utile, in una nemesi perfetta, in progetti europei volti a contrastare il conflitto di interesse e con programmi educativi a favore della trasparenza e della libertà”.
“Siamo certi che la sua esperienza si rivelerà preziosa per capire meglio le dinamiche che minano il sistema mediatico italiano”, aggiungono. E preparano il posto per il nuovo operatore: una stanza grande e pulita, un computer e tanti documenti da scrivere insieme ai giovani europei che certo non chiedono vendette sul passato, anzi: vogliono lavorare sul futuro accessibile e partecipato dei media.