Nel 2012 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha avuto a disposizione un budget di 2,3 miliardi di euro, oltre due terzi dei quali sono classificati come “contributi volontari”. Ciò significa che l’istituzione delle Nazioni Unite che dal 1946 può definire strumenti cogenti in materia di salute per tutti i paesi membri dell’Onu funziona, in larga parte, grazie a sponsor che hanno così l’opportunità di indirizzarne l’attività di ricerca. Dietro questa denuncia del direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, ci sono nomi e numeri: Bill e Melinda Gates Foundation (266 milioni di dollari), Bloomberg Family Foundation (24,3 milioni di dollari) Bayer (944mila di dollari), Sanofi (5 milioni di dollari), Glaxo (5,7 milioni di dollari), OpecFound for International Development (2,98 milioni di dollari).

Chi “investe” nell’Oms può scegliere verso quale tipologie di interventi indirizzare il proprio finanziamento e pochi lo fanno nella ricerca sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili, causa di oltre il 60 per cento dei decessi a livello mondiale.

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