L’informatore Bradley Manning  è stato nominato (per il 3° anno consecutivo) per il Nobel per la Pace e secondo vari siti web potrebbe farcela. Di seguito, alcuni link per coloro che desiderano dare il proprio supporto alla  petizione alla sua nomina.

“Nessun individuo ha reagito più di Bradley Manning contro quella che Martin Luther King Jr ha chiamato la follia del militarismo”. E adesso, incarcerato e vittima delle accuse spietate da parte del governo degli USA, nessuno più di lui ha bisogno del Nobel per la Pace. Alfred Nobel, l’ideatore del premio, desiderava che il Nobel fosse consegnato a colui che aveva fatto il possibile per diffondere la pace tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti armati e per la promozione dei processi di pace”. L’intento del premio era quello di finanziare questo lavoro. E a causa delle enormi spese legali che deve affrontare, Manning ha estremo bisogno di questi fondi”.

Firma qui la petizione rivolta al Comitato per il Nobel norvegese

“Bradley Manning Deserves a Nobel Peace Prize” by Robert Taylor at Policymic 

“Bradley Manning Nobel Peace Prize Nomination 2013

di Birgitta Jónsdóttir

Il 1 Febbraio l’intero gruppo parlamentare del partito islandese The Movement, il Partito Pirata dell’Unione Europea, i rappresentanti del Partito Pirata Svedese, e l’ex Segretario di Stato per lo Sport e la Gioventù tunisino hanno nominato Bradley Manning al Nobel per la Pace.

Di seguito troverete le motivazioni inviate al Comitato dove si spiega perché ci siamo sentiti di nominare Manning per questo importante riconoscimento di uno sforzo individuale mirato alla pace. La dichiarazione personale di Manning all’udienza preliminare del 28 Febbraio conferma che i motivi che lo hanno spinto a denunciare alcuni fatti erano riconducibili al benessere di tutti gli esseri umani.

La nostra lettera al Comitato norvegese di Reykjavík,  datata 1 Febbraio 2013

Spettabile Comitato,

è con grande onore che nominiamo il soldato Bradley Manning per il Premio Nobel per la Pace 2013. Manning è un soldato dell’esercito statunitense accusato di aver rilasciato centinaia di migliaia di documenti al sito di WikiLeaks. I documenti trapelati evidenziano una lunga storia di corruzione, crimini di guerra e violazioni della sovranità di altre nazioni democratiche da parte degli USA negli affari internazionali.

Queste rivelazioni hanno alimentato la protesta per la democrazia nel mondo, inclusa la rivoluzione in Tunisia. Secondo i giornalisti le sue azioni avrebbero sostenuto i moti della Primavera Araba, fatto luce su fatti che avrebbero influenzato segretamente le politiche nazionali e internazionali di alcuni paesi europei,  e – più recentemente – contribuito alla decisione di Obama circa il ritiro dall’Iraq delle truppe di occupazione statunitensi.

Bradley Manning si trova in carcere da oltre 1000 giorni. Ha trascorso più di 10 mesi in isolamento, in condizioni che esperti di tutto il mondo hanno denunciato come tortura. Juan Mendez, relatore speciale ONU sui Trattamenti Punitivi e la Tortura, ha più volte richiesto di incontrare privatamente Manning per verificare le sue condizioni, ricevendo sempre risposte negative.

I documenti pubblicati da WikiLeaks non avrebbero mai dovuto essere nascosti. Le rivelazioni, incluso il video di un incidente in cui soldati americani sparano a dei giornalisti Reuters in Iraq, hanno alimentato la discussione a livello globale sugli ingaggi degli USA all’ estero, sulle morti dei civili e in generale sulle regole di ingaggio. I cittadini di tutto il mondo sono debitori a Manning per le rivelazioni a WikiLeaks e per aver fatto luce su questi temi scottanti e per questo chiediamo al Comitato di assegnare il premio al soldato Bradley Manning.

Possiamo già stabilire con una certa sicurezza che Bradley Manning non riceverà un processo equo dato che anche il capo di stato americano Barak Obama, più di un anno fa aveva già dichiarato Manning colpevole.

Distinti saluti,

Birgitta Jónsdóttir, Membro del Parliamento per il partito The Movement, Islanda

Christian Engström, Membro del Parlamento Europeo per il Partito Pirata, Svezia

Amelia Andersdottir, Membro del Parlamento Europeo per il Partito Pirata, Svezia

Margrét Tryggvadóttir, Membro del  Parlamento per il partito The Movement, Islanda

Þór Saari, Membro del Parlamento per il partito The Movement, Islanda

Slim Amamou, ex Segretario di Stato per Sport & Gioventù (2011), Tunisia

Tradotto dall’inglese da Eleonora Albini