Stefano Pischiutta ha partecipato con una relazione su “La psicologia integrale nell’evoluzione dall’Io al Sé” al Simposio “Un Nuovo Umanesimo per una Nuova Civiltà” svoltosi al Parco di Studi e Riflessione di Attigliano dal 2 al 4 Novembre 2012.

Laureato in Matematica nel 1984, dopo aver svolto per diversi anni l’attività informatica, prestando servizio presso varie aziende come programmatore ed esperto di software applicativo, si è appassionato allo studio della danza flamenca, svolgendo per alcuni anni l’attività professionale di danzatore e di insegnante. Nel 1999 ha conseguito con lode la Laurea in Psicologia dello Sviluppo ed Educazione. Nel 2004 ha ottenuto il Diploma in Psicoterapia della Gestalt. Svolge l’attività psicoterapeutica a Roma, dove risiede. È membro attivo dell’Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale.

Come il centro di coscienza superiore, il Sé, può agire nella genesi di una Nuova Civiltà?

Il Sé agisce in continuazione, e la sua azione viene colta con maggiore probabilità da coloro che sono attenti e consapevoli, ricettivi al suo influsso. È l’azione del Sé in effetti a ispirare le idee per una Nuova Civiltà, e sono quegli “io” attenti alle sue ispirazioni a mettere in pratica le idee; le idee “scendono” nelle individualità delle persone più evolute e ispirate, con un’intelligenza aperta, e poi si concretizzano sul piano materiale e sociale con progetti altruistici e di servizio.

Come un “essere consapevole del suo Essere” può vivere o sopravvivere in un sistema sempre più destabilizzato e violento come quello in cui viviamo attualmente?

Un essere consapevole del suo Essere è meno egocentrico e sicuramente può agire nel mondo convinto che la sua opera non è finalizzata solo all’acquisizione di beni e successi personali, ma anche e soprattutto al maggiore benessere sociale; progredisce verso una visione cosmica della vita, considerando tutti gli esseri umani come fratelli nella vita. Pertanto, riesce a vivere con pienezza anche in una società destabilizzata e violenta, cui sente di poter contribuire mettendo a disposizione il proprio stato di coscienza, applicandosi nel suo lavoro, nelle relazioni e in tutte le sue manifestazioni attive con spirito di donazione di sé, dedicando le sue azioni al Sé, in qualunque modo lo concepisca. Quando è molto avanzato ed evoluto, un tale essere agirà verso il mondo con compassione, per cui riuscirà a vedere con amorevolezza la destabilizzazione e la violenza del sistema in cui si trova a vivere ed operare, convinto che il suo posto è proprio lì e non altrove.

Come valuta l’organizzazione di un Simposio con queste tematiche, in un contesto come il Parco di Studi e Riflessione di Attigliano?

Credo che il contesto del Parco di Studi e Riflessione sia molto favorevole per attuare momenti di meditazione comune, alternati a spazi di riflessione e condivisione, anche profonda, dei propri vissuti, in un clima di silenzio. In un eventuale simposio con queste tematiche dovrebbero a mio avviso essere riportate esperienze personali, evolutive, legate alla crescita della coscienza individuale, allo scopo di mostrare come a fronte di questa crescita sia possibile contribuire alla crescita di una Nuova Civiltà.

Intervista a cura di Elena Fumagalli