Suor Colomba Simone ha partecipato alla tavola rotonda “Una società senza vendetta” nell’ambito del Simposio “Un Nuovo Umanesimo per una Nuova Civiltà” svoltosi al Parco di Studi e Riflessione di Attigliano dal 2 al 4 Novembre 2012.

Suor Colomba è Vicaria Generale della Confederazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Consigliera incaricata per la Pastorale giovanile ed incaricata della formazione primaria delle novizie.

-La vendetta nella Storia è stato un meccanismo che ha trascinato individui e popoli in una tragica spirale di violenza. Secondo lei è possibile una società senza vendetta? E come può l’Essere Umano, con i mezzi che ha a disposizione(culturali, religiosi, etici) costruire questa Nuova Civiltà?

Sì, io credo che l’umanità possa sperimentare una nuova via di comunione, credo che la vendetta possa essere bandita dalle dinamiche relazionali correnti… ho speranza nell’umana famiglia… ma non può avvenire per magia: quello che conta è il piccolo costante impegno di ogni giorno da parte nostra. Cambia poco, forse, ma non conosco altra via se non la deliberata volontà di amare il prossimo e di non rendere male per male elevando a modus vivendi questo valore.

Qualcuno, però, deve pagare.  Siamo noi? siamo pronti? Le scienze esatte e non, le religioni siano cultori dell’uomo e aprano un tavolo di dialogo su questo, avendo anche il coraggio di abbattere un relativismo dannoso e sterile, perchè, identico al capriccio di un bimbo, pone se stessi e il proprio interesse al centro.
Spero di aver dato ai partecipanti la linea più vera della mia fede, fatta anche di dogmi, ma soprattutto della passione per l’essere umano amato da Dio come figlio.

Certo Dio non fa finta che va tutto bene, ma non gestisce l’umanità senza la libertà e il contributo di ciascuno. Non fa il burattinaio!

Spero di aver dato l’immagine di Dio che più amo: padre di tutti, giusto e peccatore, vittima e carnefice… gli appartengono e per loro soffre come un padre, appunto.

Spero infine di aver dato un volto di Dio e di chiesa diversi da come spesso vengono dipinti dai più: Dio e di conseguenza la chiesa sono cultori dell’ uomo, forse molte cose non si capiscono, altre le troviamo strane e fuori moda, ma se al centro mettiamo l’essere umano e il suo unico bene e guardiamo la realtà da lì, forse ci troviamo d’accordo più di quanto pensiamo.

Ecco quello che mi piace comunicare: il volto umano di Dio e della chiesa, spero di esserci riuscita almeno un po’.

-Cosa pensa di aver dato e ricevuto da questo Simposio dal titolo “Un Nuovo Umanesimo per una Nuova Civiltà” con il suo contributo su una tematica così difficile come la vendetta?

Accolgo con cordialità le sua richiesta e dico che il simposio ha rappresentato molto per me.

La ricerca del bene comune, la purificazionedell’umana famiglia dall’odio e dalla vendetta, l’esortazione a guardare aglialtri come meritevoli di stima e di rispetto, la consapevolezza che a me è data una parte di verità e non tutta…

Questo e molto più ho portato via riconoscendo altresì che avete avuto l’abilità a invitare le persone giuste per dialogare con noi.

Il valore aggiunto per me consacrata nella chiesa cattolica è dato alla comunanza di questo principio con un mondo laicale organizzato a sistema perdiffondere messaggi che noi – cattolici – releghiamo solo al nostro credo.

Dimenticando che quella notte in cui Dio scende in mezzo a noi per condividerele nostre vicende, il saluto e la benedizione degli angeli sono per uomini edonne di buona volontà che Dio ama.

Sono comunque cristiana e orgogliosa di constatare che i valori del vangelo sono presenti ovunque.

Intervista a cura di Elena Fumagalli