“L’Italia ripudia la guerra’”, ricorda il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. “E’ importante ricordarlo a tutti, cittadini, parlamento … ripudio significa che nulla vogliamo avere a che fare con la guerra”.

Pisapia si sofferma anche sull’impatto economico sulla vita dei cittadini che possono avere alcune scelte di spesa. Per questo afferma che la posizione del Comune di Milano sulla cancellazione del programma per l’acquisto di 131 dacciabombardieri F-35 intende mandare un messaggio al commissario antisprechi Bondi e al Governo, impegnati in un’azione di spending review.

Con le risorse spese anche solo per due cacciabombardieri – afferma l’assessore Majorino durante la conferenza stampa del 10 maggio – si potrebbero realizzare “dieci centri di eccellenza per l’assistenza ai disabili, riqualificare tutte le scuole, abbattere le barriere architettoniche della nostra città …” (cfr. NOTE)

E in effetti, nulla impedisce che il programma venga annullato. La notizia inizialmente circolata che potessero applicarsi clausole penali a carico dell’Italia era del tutto infondata. Non vi è ancora alcun accordo contrattuale e ad una revisione del programma non si frappongono particolari ostacoli. Per ora sono stati spesi già 2,7 miliardi di euro; andare avanti ne costerebbe altri 15 per l’acquisto di 131 velivoli (come originariamanente previsto) e almeno 10 miliardi se gli esemplari fossero ridotti a 90. Senza contare il fatto che il prezzo unitario aumenterà e i costi del mantenimento successivo.

I SUGGERIMENTI DEI CITTADINI

Come molti già sanno, sul sito del governo tutti i cittadini – attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione” – possono dare suggerimenti o segnalare uno spreco, aiutando i tecnici nella ricerca di spese superflue. In pochi giorni sono stati lasciati circa 95.000 messaggi:

http://www.governo.it/GovernoInforma/spending_review/index.html

oppure

http://www.disarmo.org/nof35/la-campagna-contro-i-caccia-f-35-prosegue-scrivend

Molti lamentano il fatto che non venga data notizia dei messaggi che suggeriscono di ridurre le spese militari, a cominciare dai cacciabombardieri F-35 della Lochkeed Martin. L’agenzia Adnkronos, ad esempio, sottolinea che “i settori sensibili sono principalmente sanita’, Enti locali, auto blu, tetti agli stipendi, risparmio energetico, consulenze e pensioni d’oro”. In effetti, i media hanno ripreso un comunicato del governo (dell’8 maggio) che non contiene alcun riferimento a suggerimenti che considerano uno spreco l’acquisto di armi. Ma lo stesso comunicato annuncia che nei prossimi giorni il gruppo di lavoro porterà a compimento l’analisi e lo scrutinio dei dati, redigendo e diffondendo tra l’altro un rapporto organico di tutti i messaggi ricevuti.

L’ADESIONE SI DIFFONDE ANCHE NEI COMUNI DEL SUD

Nel frattempo, molti Comuni e alcune amministrazioni regionali (al momento Emilia Romagna e Trentino Alto Adige/Sudtirol) stanno aderendo alla campagna “Taglia le ali alle armi”, promossa da “Sbilanciamoci”, “Rete Italiana per il Disarmo” e “Tavola della Pace”.

Sono in maggioranza Comuni del Centro – Nord, ma hanno aderito anche grandi città del Sud, come Palermo, Catania e Bari. D’altronde, i Comuni sono tra le istituzioni che meglio possono valutare le conseguenze della crisi economica in atto, e prevedere le ulteriori conseguenze dei tagli ai trasferimenti statali sulla popolazione. Mentre, infatti, si acuiscono proprio quei problemi legati alla disoccupazione, alla povertà, all’abbandono scolastico e all’aumento del rischio criminale, gli enti locali sono costretti a subire tagli che si ripercuotono direttamente sulla qualità dei servizi sociali e sulla loro stessa sopravvivenza. E’ una situazione che potrebbe rivelarsi veramente drammatica per alcune città del Meridione e per molti anni a venire. E’ del tutto ragionevole che i Comuni si rendano protagonisti di un’azione per indirizzare le scelte di spesa del governo. I cittadini – che oramai possono informarsi molto più agevolmente anche su questi temi – possono dichiarare la loro contrarietà all’acquisto dei caccia e chiedere ai loro Sindaci e Consigli comunali di fare lo stesso. Ecco la mappa dei Comuni e delle Regioni che hanno aderito alla campagna (tratta dal sito della rete disarmo):

[http://www.disarmo.org/nof35/mappa-enti-locali](http://www.disarmo.org/nof35/mappa-enti-locali)