[I centri mediatici dei comitati di coordinamento locale](http://www.lccsyria.org/) in Siria, raggruppano giornalisti-cittadini e attivisti che raccolgono e diffondono in tempo reale informazioni sulla rivolta popolare siriana. Jasmine, una giovane militante di 27 anni che risiede in Canada ha accettato di ricevere questo premio in nome di tutti gli attivisti che continuano la loro lotta nel paese.

“Il premio di Cybercittadino dimostra che la nostra voce è stata ascoltata e che siamo riusciti a far conoscere la storia di milioni di siriani che si battono sul terreno per ottenere ciò che desiderano da sempre: vivere in una condizione di libertà e dignità” ha dichiarato Jasmine. “Vi ringrazio per questo premio che rappresenta il riconoscimento dei nostri comitati locali come veri e propri strumenti di informazione”.
I giornalisti e i blogger siriani subiscono minacce e arresti da parte delle autorità governative. Ala maggior parte dei media internazionali è negato l’accesso nel paese. In loro assenza, questi comitati rappresentano praticamente l’unico mezzo di informazione per diffondere le notizie relative alle violenze in atto. Sono emersi spontaneamente con il principio della rivolta siriana nel Marzo 2011 e raccolgono militanti dei diritti umani e giornalisti locali; sono ormai presenti nella maggior parte delle città siriane.

Gli informatori locali inviano le informazioni ai comitati che le confermano attraverso varie fonti. Un terzo gruppo è incaricato delle traduzioni in inglese e della pubblicazione sul [sito internet](http://www.lccsyria.org/).
Video e foto sono pubblicate su [Facebook](https://www.facebook.com/LCCSy) e nel [blog](http://www.photoblog.com/lccsyria)

“Da quando la rivolta è iniziata, riceviamo milioni di storie che ci fanno sorridere, piangere, che ci emozionano” spiega Jasmine. “Una mamma siriana ci ha raccontato dei suoi tre figli, tutti arrestati, e ci ha fatto promettere che accada ciò che accada, non smetteremo di raccontare gli eventi della nostra amata Siria”.

Il premio di cybercittadino è stato assegnato in occasione della [Giornata Mondiale contro la cyber censura](http://march12.rsf.org/fr/), nel corso di una cerimonia che si è svolta a Parigi. Per questa edizione 2012, i nominati venivano da varie parti del mondo, dalla Russia alla Siria, passando per Brasile e Cina. Una diversità geografica che riflette l’impatto sempre più diffuso di Internet. Una volta collegato, ognuno di noi ha il potere di condividere le proprie opinioni e osservazioni con il resto del mondo.

RSF ricorda che la libertà di informazione resta fragile e sempre più minacciata. 200 cyber cittadini sono stati arrestati nel 2011, un 30% in più rispetto all’anno precedente, 5 sono stati uccisi e più di 120 si trovano ancora in carcere per aver espresso le loro opinioni on line.

“Il fatto che siano perseguitati a tal punto, dimostra quanto siano divenuti indispensabili alla divulgazione delle informazioni” dichiara Dominique Gerbaud, presidente di Reporter senza frontiere.
“Chi comanda lo ha capito e ha messo in pratica meccanismi di censura e di controllo sempre più sofisticati e una repressione sempre più pesante. Oggi più che mai RSF è fiera di aver istituito un premio, con il supporto di Google, che elogi e ricompensi il coraggio dei cybercittadini”.

Oggi, la censura su Internet si applica in 40 paesi, contro i 4 di 10 anni fa. I prodotti e i servizi Google sono bloccati in 25 tra i 125 paesi in cui il motore di ricerca è presente.

« Internet permette ai singoli coraggiosi di poter raccontare la loro storia al mondo intero, in qualsiasi paese si trovino” dichiara Jean-Marc Tassetto, Direttore Generale di Google France. “Il premio al cybercittadino, frutto della collaborazione con Reporter senza frontiere, testimonia perfettamente la nostra prima convinzione: l’accesso all’informazione consente più libertà e favorisce lo sviluppo economico e sociale”.

Reporter senza frontiere ha inaugurato per la prima volta nel 2008 la Giornata Mondiale contro la cyber censura con lo scopo di preservare una rete unica, libera e accessibile a tutti. Google si è associato all’organizzazione nel 2010 per assegnare il premio annuale di cybercittadino che ricompensa l’internauta, il blogger o il cyberdissidente che si è distinto per le sue attività di difesa della libertà di espressione su Internet. Una giuria internazionale composta da professionisti dell’informazione, blogger e rappresentanti ri Reporter senza frontiere, hanno votato per scegliere il candidato che vince tra l’altro un premio di 2.500 Euro.

Nel 2012, il premio era stato assegnato a un gruppo di [cyber femministe iraniane](http://www.we-change.org/). L’anno successivo a Nawaat.org, un [blog indipendente tunisino](http://nawaat.org/portail/).

Tradotto da Eleonora Albini