Il Partito Umanista si unisce allo sciopero generale indetto per il 29 marzo in tutta la Spagna e chiama alla mobilitazione in tutte le città, contro una riforma del lavoro che taglia in modo evidente i diritti di tutti i lavoratori.

In occasione di questa nuova convocazione, gli umanisti rilanciano con forza la propria idea di base: una economia al servizio dell’essere umano. “Da anni andiamo denunciando il sistematico regresso dei diritti dei lavoratori. Finché l’unico valore sarà il danaro, finché continueremo ad accettare e credere nell’attuale modello economico, in cui i grandi capitali governano le decisioni politiche, nulla potrà cambiare”, afferma il segretario nazionale del partito Josè Luis Alvarez. Gli umanisti scenderanno in piazza il 29 per coerenza con il proprio sentire. Sono convinti peraltro che quella attuale, più che una crisi economica, sia la crisi di un sistema, di un modello economico sociale e politico ingiusto e incapace di dare risposte ai bisogni dell’umanità. Ribadendo quanto già espresso nel Documento Umanista, il PU propone “una rivoluzione sociale che cambi drasticamente le condizioni di vita del popolo, una rivoluzione politica che modifichi la struttura del potere e, in definitiva, una rivoluzione umana che crei i propri paradigmi in sostituzione dei decadenti valori attuali”.

Gli umanisti, più che a scendere in piazza per protestare unicamente contro questa riforma del lavoro, invitano a una riflessione più profonda. In un mondo in cui il danaro è diventato il valore centrale dell’esistenza, non dovrebbero sorprenderci le conseguenze di una tale negazione del senso della vita. Non può sorprenderci la crescente iniquità nella distribuzione della ricchezza. Non possono altresì sorprenderci le ricorrenti crisi finanziarie con il loro corollario di recessione, in un sistema che si sostiene solo sull’indebitamento crescente. Non possono sorprenderci le guerre per le risorse naturali sempre più scarse. Non può sorprenderci la violenza sociale, quando sempre più persone si sentono emarginate e fallite nel confrontarsi con il mondo paradisiaco proposto dalla pubblicità consumistica. E nemmeno può sorprenderci il nichilismo, la follia, il suicidio, quando si perde il senso dell’esistenza, e si pretende sostituirlo con il successo materialista.

Certo, esistono metodi per trasformare questo sistema economico disumano e per portare a una migliore distribuzione del reddito, a regolamentare il sistema finanziario, per uno sviluppo sostenibile che assicuri a ciascun essere umano una vita dignitosa senza devastare il pianeta. Sarebbe però da ingenui aspettarsi l’applicazione spontanea di questi processi, senza prima aver favorito un vero cambio di modello nella concezione dell’economia, per un’economia fondata su una profonda modifica nei valori culturali.

Il PU (Partito Umanista) ricorda che lo stato non può abbandonare settori strategici, e deve naturalmente recuperare il controllo sulle banche centrali. Lo stato dovrebbe inoltre garantire la salute e l’istruzione pubblica, gratuita e di qualità per tutti, una Banca pubblica senza interessi, e una “Legge di partecipazione in proprietà per i lavoratori”, con agevolazioni fiscali alle imprese che accettano questa modalità, nella quale i dipendenti partecipano dei benefici e nella gestione dell’impresa. In questo modo, lavoratori e imprenditori, lavorando con trasparenza e per i medesimi obiettivi, avranno maggiori possibilità di adattarsi alla complicata situazione presente e futura.

Alvarez esprime anche comprensione nei confronti di quanti decideranno di non parteciare allo sciopero “per il timore di perdere il proprio posto di lavoro, minacciati da imprenditori insolenti, o assillati da necessità economiche. Capiamo altresì la sfiducia nei sindacati maggiori, i cui dirigenti hanno tradito i lavoratori negoziando col governo e con le organizzazioni padronali continue riforme che hanno decurtato i loro diritti in questi ultimi anni”. Vuole però sottolineare l’importanza della mobilitazione sociale in questi tempi, poiché “grazie alla passività della popolazione, paralizzata dal timore, il sistema progredisce. Può anche decidere di stare tranquillo, ma non ti libererà dalla voracità dei potenti. Noi umanisti incoraggiamo una ricerca di connessione con la mistica sociale, per aprire la via, in mezzo alla mediocrità dominante, verso una evoluzione crescente della specie”.

Difendere la salute e l’educazione gratuite, universali e di qualità, insieme a una vita e un lavoro dignitosi per tutti per il semplice fatto di essere nati, sono i primi passi verso un mondo più umano e non violento. Per riuscirci, però, bisognerà superare l’individualismo e la follia, perché il progresso o sarà per tutti, o non sarà per nessuno.

Traduzione dallo spagnolo di Giuseppina Vecchia