Solamente questo fine settimana la polizia ha arrestato decine di manifestanti in Oregon e Texas. Con lo slogan “siamo il 99%” gli indignati statunitensi si oppongono a dover pagare per quel 1% rappresentato dai più ricchi.
L’istituto di statistica americano ha pubblicato i dati sulle città e gli stati in con riferimento alla differenza tra coloro che guadagnano di più e coloro che vivono in una condizione di miseria. Per calcolare questo indice, l’istituto si è avvalso del così chiamato Coefficiente di Gini, la misura economica con la quale si calcola appunto la differenza tra cittadini secondo il loro reddito.
Così, tra le città con disuguaglianza maggiore si trova ad esempio la stessa capitale, Washington, dove il grado di povertà arriva al 19%, uno dei più alti, con un cittadino su cinque che vive appunto sotto la soglia della povertà.
Mentre la sede della Casa Bianca occupa il terzo posto nell’elenco degli stati che registrano maggior disuguaglianza tra ricchi e poveri, al primo posto c’è Atlanta, capitale della Georgia. Seguono New Orleans, in Luisiana, e New York, città dove nasce il movimento degli indignati statunitensi che lottano contro l’ingiusta distribuzione della ricchezza.
Stati Ricchi d’America
I proclami contro le banche e le imprese che “hanno preso il controllo delle loro vite e dei loro soldi” sono stati parzialmente confermati dal Congresso stesso che dichiara che l’1% della popolazione privilegiata si è arricchita negli ultimi 30 anni ad un ritmo vertiginoso. Secondo le stime, tra il 1979 e il 2007 l’1% dei cittadini più ricchi hanno accresciuto il reddito del 275% in media.
Esperti e membri del partito democratico segnalano la necessità di tassare in modo più incisivo i redditi più alti. Tuttavia, il partito repubblicano, cioè la maggioranza al Congresso, si oppone a questa misura e pretende di ridurre la spesa con tagli a istruzione, servizi sociali e sanità.
Tutto ciò, insieme ai tagli in bilancio dovuti all’enorme debito pubblico, non contribuisce né allo sviluppo della classe media che costituisce la base economica della società americana, né ad accorciare la distanza tra ricchi e poveri nelle città e nei vari stati.
Tra gli stati dove l’abisso è più profondo ci sono i più popolosi: California, Texas, New York e Florida. Seguono Washington (Distretto di Columbia) Luisiana, Mississipi, Alabama, Tennessee e Connecticut.
Stati Poveri d’America
All’insieme quindi dei problemi economici degli Stati Uniti, si aggiunge l’aumento della povertà, che continua a crescere anche dopo la fine ufficiale della recessione del 2009. Secondo i dati, nel 2010 la percentuale di indigenti è cresciuta fino al 15,1% , l’indice più elevato dal 1993; in numeri sono 46,2 milioni di persone senza mezzi per la sussistenza e cioè un cittadino ogni sette.
Come mostrano le cifre ufficiali, quasi tutti gli stati del sud degli Stati Uniti si trovano tra i più poveri, a vocazione agricola, con grande affluenza di immigranti e gravi problemi di bilancio. Questa è la mappa della povertà negli Stati Uniti.
Tradotto da Eleonora Albini