Mentre sugli scaffali dei supermercati sono comparsi numerosi cartellini con il messaggio “Cosa si nasconde in una scatoletta?”, per attirare l’attenzione dei clienti sulla poca trasparenza dell’industria del tonno in scatola, all’ingresso dei supermercati i volontari hanno distribuito dei volantini con una finta offerta speciale. Su oltre duemila scatolette di tonno: nel cinquanta per cento dei casi non sai che cosa mangi, nel novantatré per cento non sai da dove viene il tuo tonno e nel novantasette per cento non hai idea di come venga pescato.

Dal monitoraggio condotto da Greenpeace dopo l’estate – in 173 punti vendita, sulle etichette di oltre duemila scatolette dei marchi più diffusi in Italia – emerge che quando un consumatore acquista una scatoletta di tonno non sa davvero cosa compra. Le scarse informazioni riportate in etichetta, infatti, fanno pensare che il settore abbia molto da nascondere.

Tra i marchi meno trasparenti MareAperto STAR, Maruzzella, Consorcio e Nostromo. Riomare non specifica mai area e metodo di pesca: vuole nascondere che userà metodi di pesca sostenibili solo nel 45 per cento dei suoi prodotti? Mareblu non dice come viene pescato il proprio tonno: forse non vuol far sapere ai consumatori italiani che si è impegnata per una pesca sostenibile senza FAD solo sul mercato inglese? Se un’azienda vuole, può essere trasparente. AsdoMar, per esempio, ha iniziato a riportare il nome della specie, l’area di pesca e il metodo utilizzato – anche se non specifica ancora l’eventuale uso di FAD.

Oggi i consumatori italiani sono complici senza saperlo della distruzione dei mari. In Inghilterra tutti i più importanti marchi hanno deciso di utilizzare solo tonno pescato in modo sostenibile, mentre in Italia non esiste ancora una scatoletta di tonno cento per cento sostenibile. Cosa stiamo aspettando?

Greenpeace chiede al settore del tonno in scatola di garantire piena tracciabilità e trasparenza, di non utilizzare specie a rischio e di impegnarsi a vendere solo tonno pescato in maniera sostenibile, per esempio con amo e lenza o senza FAD.

Un cambiamento è possibile anche grazie alle scelte dei consumatori, per questo Greenpeace chiede oggi agli utenti di sensibilizzare amici e conoscenti con il volantino “I segreti del tonno in scatola” e di dire la loro con il sondaggio “Tonno in trappola: Dì la tua” entrambi su: www.tonnointrappola.it

[1] Scarica il rapporto “I segreti del tonno” su:

[http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/I-segreti-del-tonno/](http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/I-segreti-del-tonno/)