Sabato 17 settembre 2011 i marciatori europei, uniti a quelli francesi,
hanno organizzato una marcia su Parigi. Il corteo dei manifestanti è partito verso le 16 dalla Città
Universitaria, al seguito di uno striscione in spagnolo che recitava: “Marcha popular a Bruxela”
(“Marcia popolare verso Bruxelles”).

Questo corteo riunisce vari gruppi di “Indignati” europei, tra i quali numerosi spagnoli, arrivati a
piedi e che dovranno raggiungere Bruxelles per una giornata di lotta il 15 ottobre.

“Chiediamo la pace, la pace economica e morale”, dichiara Rafael, 39 anni, un principio di barba e
il piede destro ferito dal viaggio. Titolare di una azienda di dipinture, dice di aver dovuto licenziare
i suoi venti dipendenti a causa della crisi economica, e di trovarsi lui stesso disoccupato. “Ho deciso
di portare a Bruxelles la voce di tutte le vittime della crisi”, spiega.

Scandendo gli slogan “Parigi, in piedi, svegliati”, o anche “Parigi, in piedi, unisciti a noi”, i
manifestanti dovevano raggiungere la piazza della Bastiglia sabato sera per una assemblea popolare.

Al loro arrivo in Piazza della Bastiglia, verso le 21, un imponente dispiegamento di polizia con
5 furgoni, e con altri parcheggiati nelle vie laterali, pronti ad un ipotetico intervento, oltre a un
spiegamento di CRS (corpi speciali anti-sommossa), che conteneva i manifestanti sul marciapiede
davanti l’Opera: questo è quanto ha constatato una giornalista sul posto.

Una delle manifestanti ha coraggiosamente denunciato, al telefono di AFP (Agenzia France Press),
le violenze della polizia, aggiungendo che la manifestazione era stata “molto movimentata” sulla
piazza della Bastiglia.

La direzione centrale della polizia si è premurata, in prima serata, di diramare informazioni
contrarie, affermando che non c’erano stati né confronti né interrogatori. Eppure, la polizia ha
brutalmente evacuato i manifestanti, strappando lo zaino di una donna di 40 anni trascinata sulla
strada da 4 poliziotti, o prendendo a manganellate sulle gambe un’altra più giovane, entrambe
pacificamente sedute nella strada tra i manifestanti. Luogo peraltro che era stato legalmente
dichiarato alle autorità come luogo della manifestazione.

Verso le 2 del mattino di domenica, poi, i manifestanti sono stati bloccati dalla polizia mentre
giungevano a Champigny, diretti al luogo dove dovevano pernottare. 20 poliziotti in divisa, e
alcuni membri del B.A.C. (Brigada anti-criminalità), in abiti civili e a viso coperto, aggressivi,
brandivano manganelli, flashballs (pistole con proiettili di gomma), parlando di “caricare”. Da
parte dei manifestanti, nessuna aggressività. Il capitano di polizia ha detto che non consigliava di
avanzare, visto che c’erano 200 B.A.C. intorno, e aggiungendo poi alla signora E. Perrin, grazie al
cui intervento soltanto si erano potute sblocare le cose, che aveva degli “ordini dall’alto”.

La mobilizzazione parigina degli indignati, arcistufi della crisi economica, degli abusi da parte
del potere, e della precarietà che coinvolge oltre la metà della popolazione, è iniziata il 19 maggio
2011.

http://www.youtube.com/watch?v=VSuMr87Rz6g

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza