Poco dopo le nove, giungendo dalle strade principali Carretas, Mayor, Princesa, Alcalà, Montera, i partecipanti alla marcia hanno confluito al Km 0 di Puerta del Sol per chiedere riforme politiche, economiche e sociali. Gli abbracci, l’allegria, gli incontri ma anche le lacrime, hanno dissolto qualsiasi traccia di fatica. Uno speaker con il megafono teneva informata la piazza sull’ arrivo di ciascun corteo. L’incontro è stato contraddistinto dall’ atmosfera festosa.

Come per 15 Maggio, i partecipanti hanno affollato la piazza e in molti non hanno neanche potuto arrivare fin lì, tanto erano congestionate le strade vicine. Al motto familiare di “que no que no, que nos representan” – non ci rappresentano – o del famoso “el pueblo unido jamas serà vencido” si sono aggiunti altri slogan “Cueste lo cueste, de Norte a Sur de Este a Oeste, la lucha sigue”- costi quello che costi, da nord a sud da est a ovest, la lotta prosegue – oppure “No es la crisis, es el sistema”- non è la crisi, ma il sistema. E la piazza li ha accolti con il messaggio “Bienvenida dignidad”.

L’atmosfera è stata molto più festosa che indignata. I partecipanti sono stati accolti tra gli applausi di chi li vedeva sfilare, e hanno incitato i presenti ad unirsi al corteo gridando “tu che stai guardando, pure a te stanno rubando”. Durante la marcia verso la Puerta del Sol c’è stata occasione anche per ricordare le vittime dell’attentato in Norvegia. Passando dalla stazione di Atocha, luogo del terribile attentato del 2004, i manifestanti si sono fermati per un minuto di silenzio.

Dopo essere stati ricevuti al grido di “Benvenuti, da oggi Sol torna a brillare più che mai” è iniziata la sospirata assemblea nella quale i manifestanti hanno espresso le loro esperienze comuni passando per le città spagnole. Doveva iniziare alle nove di sera, invece a quell’ora c’era ancora gente che arrivava in piazza, dov’era difficile trovare anche un posto per sedersi. In un’atmosfera pacifica e allegra si sono riuniti giovani, famiglie con bambini, artisti, ciclisti, e tra gli altri anche un gruppo di solidarietà al popolo siriano, in molti con i loro cartelli “Dormivamo, ora siamo svegli” “Un mondo senza muri” “Muoviti” ecc.
La marea di mani alzate è tornata ad agitarsi.

I rappresentanti hanno sottolineato i problemi verificati in molti dei comuni. “Abbiamo visto posti dove non c’era acqua corrente da tre anni, in uno dei comuni, il sindaco si è aumentato lo stipendio del 200%” ha dichiarato uno dei portavoce. Si è fatto riferimento anche al blocco degli sfratti, conquistato nelle ultime settimane da alcuni simpatizzanti del movimento M15, sottolineando che il lavoro era cominciato molto prima che il movimento nascesse ufficialmente. In generale però, la manifestazione è stata un’occasione per celebrare più che per protestare. In molti hanno alternato gli interventi con poesie o canzoni.

Alla Puerta del Sol sono stati allestiti schermi con collegamento diretto ad altre piazze, come quella di Amsterdam, Atene, Londra e Tel Aviv. Da Berlino, un gruppo di spagnoli ha inviato il suo appoggio incondizionato ai militanti del M15 e da Parigi, anche se con difficoltà, si è ascoltata la canzone intonata da due giovani “Paris es Sol”.

Dopo la mezzanotte, un minuto di totale silenzio ha percorso la piazza. E’ il grido muto degli indignati. L’orario definito per la fine della manifestazione sarebbe questo ma nessuno sa quando e se la gente se ne andrà. “L’unica cosa che sappiamo è ciò che è scritto sui cartelli” chiarisce qualcuno. Ma sebbene questa volta sia stato dichiarato l’arrivo dei manifestanti, nessuno sa quando se ne andranno. Non si sa neanche dove passeranno la notte, probabilmente al Parco del Retiro o nelle immediate vicinanze, dove domenica saranno presenti per la grande manifestazione.

Nel mezzo di questa specie di caos organizzato, la Puerta del Sol ricordava stamani l’immagine che già aveva fatto il giro del mondo due mesi fa. L’accampamento prende nuovamente forma con 600 marciatori che durante l’ultimo mese hanno percorso tutta la Spagna per poter essere qui questa notte e ci si aspetta che domani altri si uniranno, arrivati da tutto il paese in autobus per partecipare alla manifestazione indetta per le sei e mezzo.
Come ieri, oggi sono arrivati altri indignati, molti addirittura a piedi, dopo più di 20 giorni di cammino. Nel pomeriggio è previsto anche l’arrivo di coloro che hanno preferito venire in autobus, così, insieme a quelli che già li attendono, si muoveranno insieme fino alla Puerta del Sol.

Mentre camminano, alcuni anziani commentano che “tutto questo lo fanno per lo sciopero, perché il governo risolva il problema” o “per attirare l’attenzione dei politici affinché facciano leggi che aiutino noi, non le aziende”. Fino ad ora, tra l’altro, tutto si è svolto senza incidenti e con la migliore disposizione d’animo per la manifestazione di domenica prossima dove ci saranno ben 6 cortei diversi e 30 autobus.

Tradotto da Eleonora Albini