Addiopizzo unisce commercianti e consumatori che si riconoscono nella frase “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità” e ha lanciato, negli anni, l’idea che sia possibile un “consumo critico” rispetto al pizzo. I cittadini sono stati infatti chiamati a scegliere di “pagare chi non paga”, orientando le proprie spese verso quegli esercizi commerciali che hanno deciso di denunciare il pizzo e si sono iscritti nella lista “Pizzofree” di attività i cui proventi non andranno in nessun modo a rinvigorire le tasche della mafia.

Nella lista PizzoFree adesso sono 420, fra negozi e imprese, e quasi 10mila sono i consumatori che hanno scelto di sostenerli con i loro acquisti.

LiberoFuturo è una rete di commercianti che hanno denunciato il pizzo e intendono, attraverso diverse attività, aiutare altri commercianti a scegliere la strada della denuncia e a “vincere la solitudine di chi è oggetto di estorsione, operare un raccordo fra le vittime del racket e le istituzioni, garantire una valida prospettiva di sicurezza”.

Da anni le due associazioni combattono insieme la lotta al racket delle estorsioni, il cosiddetto “Pizzo”, attraverso campagne rivolte ai commercianti, alla cittadinanza, alle scuole.
Perché “Il pizzo non è una questione che riguarda solo l’estortore  e la sua vittima. Attraverso il pizzo Cosa nostra mira a controllare la vita e l’economia di una strada, di un quartiere, di Palermo tutta.”

Magistratura e polizia, con indagini e arresti, hanno permesso di fare enormi passi avanti nella lotta al racket delle estorsioni, ma si è ancora ben lontani da una completa vittoria di una battaglia in cui ognuno deve fare la sua parte.

Per riuscire a vincere questa battaglia bisogna riuscire a coinvolgere tutta la cittadinanza, collettivizzare la lotta al pizzo, rendendo ogni cittadino, ogni imprenditore e commerciante, responsabile attivo della sua risposta alla mafia. Riuscire a dare una risposta corale a Cosa Nostra è l’obbiettivo, la denuncia del commerciante e la consapevolezza del cittadino, gli strumenti di questa battaglia.

Così, si legge nel manifesto della campagna, “la risposta alla mafia deve provenire dalla collettività, dalle strade, dai posti di lavoro, dai circuiti economici, dalle comunità scolastiche e religiose, dall’associazionismo, dagli assi commerciali, dalle istituzioni e dalla cittadinanza tutta. Il congedo definitivo da Cosa nostra è Collettivo o non è.”

Da questa nasce l’idea di una nuova campagna: “Denuncia collettiva. In questa strada si può fare.” Adesivi con questa scritta hanno riempito la zona commerciale del Viale Strasburgo di Palermo, una delle zone a più alta densità commerciale della città.Qui i ragazzi di Addiopizzo e di Libero Futuro allestiranno un presidio, dal 25 al 27 Marzo, per poter offrire delle informazioni utili a cittadini e commercianti, sul pizzo e sui percorsi da intraprendere per una denuncia contro gli estorsori.
Oltre al presidio sarà organizzato un corteo, eventi di vario genere e azioni divulgative. Perché divulgazione e denuncia sono le uniche strade per la liberazione, collettiva, dal pizzo.

L’asse commerciale di Viale Strasburgo sarà solo l’inizio: l’idea è proprio quella di concentrare le forze su singoli assi commerciali, “la strada per la denuncia”, un push per ottenere in uno spazio e in un tempo circoscritto un’ottimizzazione dei risultati, in vista di una città in cui in ogni strada sia libera dal pizzo, per commercianti e cittadini.

Per approfondimenti: [www.addiopizzo.org](http://www.addiopizzo.org “www.addiopizzo.org”) e [www.liberofuturo.org](http://www.liberofuturo.org “www.liberofuturo.org”)