Contro di loro è stata applicata la Legge per la Sicurezza Interna dello Stato e la Legge Antiterrorista, quest’ultima dell’epoca della dittatura militare (1973 – 1990). Legge che non è mai stata applicata a nessuna persona che non fosse Mapuche. Inoltre i Mapuche evidenziano che lo Stato cileno processa penalmente due volte un accusato, dalla Procura Militare e dalla Giustizia Civile.
I Comuneros (movimento di protesta) detenuti manifestano impotenza a fronte di tanta violenza “… l’unica cosa che sta ottenendo il governo è la crescita della nostra rabbia”.
*Itinerario*
Giovedì 12, in visita al Carcere El Manzano di Concepción, in cui è detenuto, tra gli altri, Héctor Llaitul, che si è espresso sulla natura della CAM, sostenendo che l’organizzazione “è un pericolo per lo Stato perché la sua azione è politico-ideologica”*. Insieme ad altri sette Comuneros è stato incarcerato con l’accusa di associazione a delinquere terrorista e tentato omicidio contro il procuratore del Ministero Pubblico, Mario Elgueta.
Llaitul esprime “La Presidentessa Bachelet è stata torturata e incarcerata, perché fa lo stesso con il popolo Mapuche? Queste leggi sono state imposte dalla dittatura, perché oggi vengono applicate a noi?”. E’ evidente che si stanno violando i diritti umani, considerando oltretutto la violenza nei processi che per le comunità indigene sono doppi, i detenuti vengono processati per uno stesso reato dalla Procura Militare e dalla Giustizia Civile.
In una riunione erano presenti anche gli avvocati Adolfo Montiel e Pablo Ortega, che difendono alcune cause mapuche. I professionisti, rese note le condizioni in cui realizzano i processi giudiziali, hanno evidenziato le sfide di uno scenario diseguale con la Procura, per via dell’applicazione della Legge Antiterrorista, nata durante la dittatura. Senza parlare delle forme della giustizia militare.
Venerdì 13 è stato visitato il Carcere di Angol e la Comunità Autonoma Temucuicui della provincia di Malleco. In quell’occasione il Lonko (capo delle Comunità Mapuche) Victor Queipul ha spiegato le circostanze che, secondo lui, li hanno resi vittime della persecuzione poliziesca e della causa di stampo politico, le cui radici sono storiche. Denunciano violente perquisizioni da parte della polizia che cerca persone ricercate dalla giustizia, pregiudicando bambini e adulti. Il Werken (portavoce), Jorge Huenchullán ha aggiunto che “le perquisizioni delle nostre case, i maltrattamenti alle donne e ai bambini non hanno ottenuto che stessimo zitti; adesso applicano la legge antiterrorista, in ogni modo continueremo a lottare.”
Sabato 14 giugno l’avvocato Franklin Alezthier, ha intervistato i detenuti Mapuche nel carcere di Temuco, i giovani della Comunità Catrilaf e della famiglia Tralcal hanno denunciato la persecuzione politica da parte del governo. Nel pomeriggio, nella Comunità Catrilaf è stato possibile conoscere la realtà delle famiglie vittima delle perquisizioni del 25 ottobre nella quale si sono avuti vari feriti. La situazione è stata diversa dagli altri scontri perché si è trattato di famiglie che hanno scelto la via del dialogo, la violenza sofferta infatti ha lasciato tutti costernati. La stampa estera ha visitato i campi seminati mentre raccoglieva le testimonianze delle famiglie del posto.

Traduzione dallo Spagnolo di Annalisa Pensiero