*Qual è lo status della donna in India?*

La condizione della donna in India è motivo di preoccupazione, con indicatori socio-economici che mostrano una preoccupante tendenza: un carente rapporto dei giovani con il sesso, il crescente aumento della proprietà e della disoccupazione, le morti per fame legate alla negazione del diritto alla vita e al sostentamento, e aumento della violenza in tutti i campi. Questa tendenza si è accelerata alla luce della globalizzazione e della crescente intolleranza religiosa e di casta, oltre che della persistente mancanza di leggi tese al controllo della discriminazione contro le donne.
La tratta abusiva di donne e bambini a scopo di sfruttamento sessuale o ad altri fini è dilagante. Le donne non sono adeguatamente rappresentate nel processo decisionale politico nè nelle cariche istituzionali. Vi è un crescente orientamento del governo sulla necessità di incoraggiare la partecipazione del settore privato in materia di istruzione, che ha portato lo stato verso un graduale ritiro dall’ambito dell’istruzione. Questo influisce negativamente sull’istruzione delle donne e delle ragazze, oltre che dei poveri e delle persone socialmente svantaggiate. Le donne, nel settore agricolo non organizzato, vengono impoverite dalle politiche economiche e lavorative, mentre hanno bisogno di salari equi e di protezione dei loro posti di lavoro e dei loro mezzi di sussistenza. Dato l’aumento del fondamentalismo religioso e gli sfrontati attacchi contro le minoranze, in particolare le donne, si nota una diffusa prassi discrimitoria, e l’esclusione sociale delle donne delle comunità Dalit (intoccabili), nonostante le garanzie costituzionali di uguaglianza e decenni di interventi mirati da parte del governo. Le donne Dalit, nella gerarchia delle caste della società indiana, sono perlopiù sfruttate sulla base della classe sociale, della casta e del genere.

*Ci sono due diversi tipi di status per la donna? In questo contesto quanto dipende dall’educazione e quanto dalla religione?*

Le donne non rientrano in una categoria omogenea e sono diverse per classe, casta, religione e livello di istruzione. La maggioranza delle donne in India appartiene alle comunità indù, mentre quelle appartenenti alle comunità cristiane, mussulmane, sikh, zoroastriane, buddiste, ecc., sono una minoranza. Naturalmente, se sei una donna istruita, le possibilità di sviluppo e di crescita esistono. Socialmente ed economicamente queste sono in una posizione migliore delle sorelle analfabete. La loro capacità di raggiungere l’indipendenza economica e di salire la scala sociale gli dà autonomia e libertà. Le donne istruite possono ottenere qualsiasi tipo di lavoro qualificato e fare carriera.

*Che cosa significa essere una donna in India, nella vita quotidiana?*

In India le donne contadine contribuiscono alla produzione agricola complessiva in una percentuale che varia tra il 55 e il 66 per cento del totale. Un quinto tutte le famiglie rurali in India fa capo a una donna, poche donne detengono titoli sui terreni, anche nel caso di famiglie proprietarie, queste svolgono la maggiore parte dei lavori della fattoria ma non vengono riconosciute come agricoltori. Le grandi questioni cui oggi devono far fronte sono la mancanza di accesso al credito e al processo decisionale. In special modo le donne dalit e adivasi devono affrontare la vulnerabilità legata all’esclusione sociale e diventano così vittime della violenza di casta. L’accesso alla terra delle donne è un problema cruciale. Le donne delle zone rurali sono più gravate dal lavoro agricolo e domestico, inoltre nei villaggi non hanno accesso ai servizi di base. Esse affrontano anche il problema degli spostamenti causati da progetti di sviluppo che hanno un impatto diretto sulle donne. La maggior parte delle donne rurali povere deve far fronte, oltre alla povertà, all’esclusione sociale, alla mancanza di fissa dimora e alla fame.

*Come si può combattere contro questa discriminazione?*

Le donne delle zone rurali devono organizzarsi e mobilizzarsi. Dovrebbero anche essere rese consapevoli e informate sui diversi programmi governativi e sulla legislazione in materia che può tutelare i loro diritti. Una volta che le donne siano in grado di sviluppare la fiducia in loro stesse e capire la gerarchia dei rapporti sociali saranno in grado di lottare contro la discriminazione.

*Quale ruolo in questa battaglia è destinato alle donne istruite e illuminate, e quale agli uomini?*

Le donne istruite devono unire le mani con le persone discriminate e farsi carico di agevolare e sostenere le sorelle povere delle aree rurali. Gli uomini devono troncare con il modo feudale e patriarcale di comprendere la società e le donne, e prestare loro molto più ascolto per capire i loro problemi e il loro status.

*Noi, per così dire, “ereditiamo” il nostro atteggiamento verso le donne, nei confronti della religione e della vita dalle nostre famiglie. Quanto deve cambiare una famiglia indiana?*

La famiglia indiana deve reggersi su principi di uguaglianza e non discriminazione, e iniziare a praticare questi valori in casa. Dato che i tempi cambiano, devono anche diventare progressisti e trasformare le loro tradizioni e i loro pregiudizi nei confronti delle donne.

*In tutto il mondo le donne faticano a costruire il proprio status sociale e professionale. Perché pensi che sia così?*

A meno che le donne non si facciano avanti per alzare le loro voci, i loro diritti non saranno soddisfatti. Tuttavia, complessivamente, vanno avanti, tenendosi per mano, migliorando il loro status sociale e professionale per ottenere uguaglianza, sviluppo e pace. Questo è avvenuto nel 1995 alla Conferenza Mondiale delle Donne a Pechino, dove hanno elaborato una piattaforma d’azione (PBA) in direzione del cambiamento.

*L’attività lavorativa delle donne è un argomento infinito. Quasi ovunque il lavoro della donna è pagato peggio dello stesso lavoro svolto da un uomo. Possiamo fare qualcosa al riguardo?*

Sì, dobbiamo assicurare parità di retribuzione per uno stesso lavoro. C’è una discriminazione enorme nei confronti delle donne in termini di occupazione. La stratificazione della società rispetto alla divisione sessuale del lavoro, il controllo sulla sessualita della donna e la pratica attiva della discriminazione sono fattori combinati che rendono invisibile e svalutano il contributo delle donne all’economia. Le forze scatenate dalla tecnologia, la liberalizzazione e la globalizzazione hanno negativamente influito sui diritti dei lavoratori, specialmente delle donne, e sulla loro capacità di contrattazione vis-à-vis con i datori di lavoro. Sì, possiamo agire attraverso l’organizzazione delle donne lavoratrici affinchè rivendichino il proprio diritto alla parità salariale. In secondo luogo le donne dovrebbero aumentare di numero nel processo decisionale e nelle posizioni manageriali per valutare le politiche di parità salariale da attuare. I lavoratori organizzati nel Movimento sindacale devono altresì esigere che gli standard dell’OIL siano seguiti per ciò che riguarda la tutela dei diritti delle donne.
a) Tutta la società degli uomini e delle donne in India deve essere edotta sui diritti delle donne e incoraggiata a ridurre la discriminazione di genere nella vita quotidiana.
b) Leggi di genere giuste devono essere attuate nello spirito e nei fatti, al fine di ridurre al minimo la discriminazione verso le donne.
c) L’educazione formale deve affrontare gli stereotipi di genere e i pregiudizi e fornire un progressivo orientamento verso la parità tra i sessi.
d) Gli uomini dovrebbero essere incoraggiati a condividere il lavoro domestico con le donne.

*Cosa pensi dovrebbe cambiare in India, in modo da minimizzare almeno un po’ la discriminazione verso le donne?*

a) Il popolo indiano deve aderire alla premessa della Costituzione indiana, che dice che non deve esserci alcuna discriminazione sulla base di sesso, casta, classe e religione.
b) L’educazione in India deve affrontare a viso aperto il sistema delle caste, che viola i diritti umani, e pertanto i cittadini indiani hanno il dovere di seguire valori di uguaglianza, non discriminazione e giustizia sociale.
c) Le donne dalit stesse devono lottare contro la discriminazione loro riservata, e non devono sottomettersi alle persone delle caste dominanti. Esse dovrebbero anche ricevere istruzione e fare pressione ai funzionari di governo, alla magistratura e ai legislatori affinchè si attuino le leggi al fine di garantire la giustizia.

*L’India è pronta per la fine dell’esistenza delle caste? Sarà pronta in qualsiasi momento, in futuro, per questo passo?*

L’esistenza delle caste è una violazione dei diritti umani. Il sistema delle caste è gerarchico e pertanto le persone sono trattate in modo diverso perché nate in caste diverse. Le caste sono state fatte dall’uomo al fine di ottenere superiorità, uno status più elevato, opportunità e accesso a ogni vantaggio, privando le persone di bassa casta della loro dignità. Da secoli il sistema delle caste continua nascondendo i vantaggi che si acquisiscono attraverso uno status superiore. I dalit o Intoccabili, che sono vittime del sistema delle caste, per secoli hanno rivendicato la sua eliminazione, come fu per l’apartheid in Sud Africa (razzismo). Questa grande sfida esiste! “Caste fuori cast” è uno slogan che ha avuto inizio nel 1998 in India come campagna, e da secoli la gente dalit lotta per porre fine al sistema di caste.

*Per riassumere, in India e nel mondo vi sono numerose organizzazioni che agiscono nell’interesse delle donne. Non credi che dovrebbero unirsi? Non avrebbero una maggiore influenza sui governi e nei paesi?*

L’unione fa la forza. Ma è difficile, da parte di una sola organizzazione, far fronte ai diversi problemi delle donne e quindi la molteplicità è necessaria e indispensabile. Nel mondo comunque sono in molti ad avere unanimemente lottato contro il patriarcato e la dominazione maschile, e aspirano a case, comunità, luoghi di lavoro e a un mondo liberi dalla violenza. Si tratta di uno dei movimenti sociali più forti a livello globale, la cui influenza sui governi dei propri paesi cresce costantemente. Chiedono una divisione equa delle risorse, in ambito economico e anche politico. Vogliono un mondo migliore da lasciare ai loro figli e alle generazioni future. Vogliono la pace, non la guerra.

Traduzione: Matilde Mirabella