Motivati da l’idea di contribuire massicciamente alla consapevolezza del valore della pace, domenica 20 settembre 15 musicisti hanno intrattenuto il loro pubblico, vestiti prevalentemente di bianco, danzando per cinque ore nell’emblematica piazza. Ballate, pezzi rock, fusion, pop, merengue e salsa si sono succeduti nella spianata di Plaza de la Revolution grazie ad alcuni dei loro esponenti più noti, davanti a un pubblico entusiasta di cubani di diverse generazioni. Sul palco anche Juanes, insieme al resto dei musicisti cubani e stranieri, era vestito di bianco per simboleggiare la pace.

A parte le aspre critiche da parte degli esuli cubani a Miami che hanno accusato i musicisti di dare sostegno al regime comunista presieduto da Raúl Castro, l’evento è stato un grande successo. “Il secondo concerto di Pace senza frontiere” ha fatto storia a L’Avana”, ha affermato Prensa Latina.

Il portoricano Danny Rivera, gli spagnoli Miguel Bosé, Luis Eduardo Aute e Victor Manuel, l’italiano Jovanotti e l’ecuadoriano Juan Fernando Velasco erano fra i musicisti stranieri che vi hanno partecipano.

I partecipanti cubani sono stati Amaury Pérez, Los Van Van, Silvio Rodríguez, Orishas, Carlos Varela, Alfonso X e il gruppo cubano-venezuelano Cucu Diamante y Yerbabuena.

Juanes, la star dello show, durante la sua presentazione ha detto: “Non posso credere ai miei occhi. Questo è il sogno più bello che avrei mai potuto vivere oltre ai miei figli. Sono profondamente felice di essere qui con tutti voi” .

Con riferimento alle critiche espresse dagli esuli cubani, Juanes ha dichiarato: “quanto è successo è necessario. Fa tutto parte del processo. A mio parere queste cose in futuro dovrebbero cambiare e questo concerto significa esattamente che siamo fratelli, anche se non la pensiamo allo stesso modo”. Il musicista colombiano ha dichiarato a “Juventud Rebelde” di voler realizzare lo stesso concerto a Miami, dove vive attualmente. Il concerto si è svolto sullo sfondo della Biblioteca Nazionale in una piazza che ospita l’enorme monumento all’eroe nazionale cubano José Martí e la famosa statua del combattente rivoluzionario Ernesto Che Guevara.

(Prensa Latina/DPA)

*(Traduzione di Matilde Mirabella)*