Il professore di chimica di origine keniota, Jude Ndambuki, che insegna in un istituto di New York, ha imposto un nuovo tipo di baratto: “se pianti 100 alberi ti do un computer”.
Insomma, invece di un compenso economico, Jude Ndambuki chiede collaborazione per il “Progetto aiuta il Kenia” e chiunque riceva un computer, deve piantare 100 alberi. In questo modo, il professore keniota è riuscito a ottenere contemporaneamente il riciclaggio dei computer, la preservazione dell’ambiente e l’incentivazione dell’istruzione. Jude spera che in questo modo potrà dare ai suoi compatrioti un futuro più ricco e promettente.

Il “Progetto aiuta il Kenia” ha consegnato più di 2000 computer a diverse scuole del paese africano e questo, se facciamo la moltiplicazione, comporta il fatto che sono stati piantati più di 150.000 alberi.

“Molti degli studenti che frequentano le scuole che hanno ricevuto questi computer non ne avevano mai visto uno in vita loro. Con questo sistema, quindi, li stiamo avvicinando allo sviluppo”, spiega Ndambuki e aggiunge che “è dare ai bambini una vita nuova mentre si piantano gli alberi per portare nuova vita. Tutto è collegato”.

La storia di questo professore è molto simile a quella di molti bambini del Kenya. Era il secondo di otto fratelli e sua madre rimase vedova molto giovane. Per questo motivo era necessario scegliere quale dei figli sarebbe andato a scuola. Jude fu tra i fortunati e quindi ebbe modo di conoscere studenti provenienti dagli Stati Uniti, in Kenya per un periodo di intercambio, che poi lo aiutarono a trovare un posto di insegnamento a New York.

Pur trovandosi a migliaia di chilometri dal suo paese d’origine, era sempre impegnato a trovare un modo per poter aiutare i bambini in Kenya. Una sera, mentre camminava verso casa dopo il lavoro, passò accanto a una discarica e la sua attenzione fu attirata da un computer che vi era stato gettato. Lo prese e se lo portò a casa, e mentre lo controllava si accorse che funzionava perfettamente.

L’idea dell’iniziativa nacque allora, perché analizzando i dati del suo paese si rese conto che più del 90% delle scuole non hanno accesso a un computer. Un altro dato, però, lo colpì in modo particolare e fu quello del livello di deforestazione. Ecco perché ideò questo baratto che ha permesso che attualmente ogni scuola del Kenya riceva una media di cinque computer.

Ndambuki, inoltre, torna periodicamente in Kenya, insieme a un gruppo di esperti informatici, per formare i professori in merito ai nuovi avanzamenti della tecnologia.

Patricia Le-Bert per El Buen Diario

Traduzione in italiano dallo spagnolo di Flora Bonetti