Il commercio mondiale legale di armi piccole e leggere è aumentato del 28% tra il 2000 ed il 2006, secondo un dossier presentato ieri a Ginevra.

L’inchiesta Armi Leggere 2009 (Small Arms Survey 2009) è stata condotta nell’ambito di un progetto di ricerca indipendente finanziato da numerosi governi ed è basata su dati doganali in possesso delle Nazioni Unite.
I risultati indicano che l’incremento ha un valore equivalente a 653 milioni di dollari.

Secondo lo studio, gli Stati Uniti continuano ad essere leader nel commercio globale con la maggior domanda di pistole, revolvers, fucili da caccia e munizioni di piccolo calibro. Si deve a questo Paese il 48% dell’aumento mondiale delle importazioni nel periodo preso in considerazione.

La consulta ha lavorato sui dati di 53 paesi ed ha stimato l’ammontare del commercio globale legale nel 2006 in 1580 milioni di dollari.

Secondo i risultati dell’inchiesta, Stati Uniti, Italia, Germania, Brasile, Austria e Belgio, sono i maggiori esportatori mondiali di queste armi. Il dossier precisa che anche la Cina e la Russia potrebbero far parte di questa lista, sebbene i dati doganali non supportano questo status.