La direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale (PAM) delle Nazioni Unite, Josette Sheeran, ha segnalato oggi che l’aumento del prezzo del cibo ha fatto aumentare quest’anno di altri 105 milioni il numero di persone che hanno fame, raggiungendo la cifra complessiva di un miliardo.

Sheeran ha fatto queste affermazioni nel corso di una riunione dei ministri dello sviluppo del G-8, ai quali ha chiesto di non ridurre gli aiuti ai paesi poveri, nonostante la crisi economica. “Quest’anno abbiamo un aumento settimanale di quattro milioni di persone che soffrono la fame”, ha detto la leader del PAM.

Nel corso del 2008 l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha stimato in 963 milioni le persone che soffrono la fame nel mondo. Il PAM deve ricevere quest’anno 6,400 miliardi di dollari (4,571 miliardi di euro) per continuare le campagne di assistenza, ma le donazioni sono diminuite notevolmente nel corso dell’anno.

Sheeran ha comparato questi dati con quelli dei pacchetti di stimolo all’economia adottati dai paesi sviluppati. “Con meno dell’uno per cento di quei fondi potremmo occuparci con efficacia dell’urgente crisi umanitaria in corso”, ha spiegato.

A causa della crisi finanziaria, il livello delle donazioni è al punto più basso degli ultimi 20 anni e le persone nei paesi sottosviluppati possono comprare solo un terzo del cibo che acquistavano tre anni fa, secondo il rapporto delle Nazioni Unite.

L’impegno del G8

D’altra parte i rappresentanti del G-8 hanno ricordato il loro impegno a donare più di 25.000 milioni di dollari (circa 19,000 milioni di euro) per l’Africa entro il 2010, come concordato nel 2005.

Tuttavia, una relazione della ONG ONE pubblicata questa settimana ha sottolineato che il G-8 è piuttosto lontano dal compiere questo impegno.

Il gruppo ha aggiunto che l’Italia è in coda in questo settore, il che fa perdere la sua credibilità come presidente in carica del G-8. La ONG ha sottolineato che l’Italia ha dato solo il tre per cento degli aiuti promesso dal primo ministro, Silvio Berlusconi, quattro anni fa.

“Abbiamo confermato il nostro impegno di quest’anno a trovare le risorse per riguadagnare il tempo perduto e adempiere i nostri impegni”, ha detto il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini.