Zam è stato di nuovo sgomberato e quindi i ragazzi e le ragazze saranno costretti a nuove migrazioni prima di trovare casa. Le forze dell’ordine, in base alla decisione assunta in tempo record ieri in Prefettura dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, si sono presentate stamattina all’ex Spazio Forma, in piazza Tito Lucrezio Caro, che era stato occupato sabato pomeriggio. Nessuno si è fatto male e non ci sono stati fermi. Insomma, come si suol dire in questi casi, è stata una “cosa tranquilla”.

Peraltro, che sarebbe stato difficile rimanere lì era emerso già nella serata di sabato, allorquando da parte dell’Atm, proprietario dello stabile, erano state avanzate una serie di preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza in relazione all’adiacente deposito e ai suoi impianti elettrici. Forse l’azienda ha esagerato un po’ con le preoccupazioni, ma poiché la sicurezza delle persone e dei lavoratori è una cosa serissima e per fortuna i giovani di Zam e della Rete Studenti la considerano tale, gli occupanti avevano comunicato immediatamente a Atm la massima disponibilità a collaborare su questo punto.

Comunque sia, poi è intervenuta la decisione della Prefettura e il resto è cronaca di oggi. Rimane però aperta più che mai la questione di fondo, cioè il rapporto della città con i suoi spazi sociali autogestiti. Ormai, a fare i conteggi del numero degli sgomberi dal 2011 a oggi non sono più i soli centri sociali, ma anche una potenza come il Corriere della Sera, che stamattina titola nella sua edizione cartacea “Centri sociali, il Comune sfida gli antagonisti”, aggiungendo poi la mappa e il numero di 22 (titolo peraltro ribadito oggi on line nella notizia a sgombero avvenuto). Il titolo è un’evidente forzatura e un’operazione un po’  maliziosa, ma testimonia il fatto che c’è interesse a soffiare sul fuoco e voglia di tirare per la giacchetta. Attenzione dunque. E questo vale per tutti.

Infine, Zam si rifarà vivo presto, ne sono certo, per il semplice motivo che è fatto di persone che non spariscono. E auspico che torni per restare.