Controfuturi, Commonspoly, parole enigmatiche e incomprensibili, ma cariche di significato per chi ce le propone oggi intrecciate tra loro.

Commonspoly è un gioco cooperativo, in cui si vince non contro gli altri ma insieme a loro, come ormai avviene per altri giochi da tavolo. E’ nato in Spagna nel 2015 per ribaltare la logica del Monopoli e dimostrare che si può vincere cooperando per il bene comune, invece che accumulando beni a scapito degli altri giocatori.

Fatto proprio da Banca Etica, questo gioco ha affascinato l’attore e regista Turi Zinna, che vi ha letto la possibilità di giocarlo non a tavolino ma sulle strade e nelle piazze della città, per dare corpo alla sua idea di Controfuturi. Vale a dire la scommessa che luoghi, strutture, esperienze, oggi connotati in modo negativo, possano avere un futuro diverso da quello a cui sembrano inevitabilmente destinati.

Non a caso Zinna sta lavorando, a Catania, sulle “periferie”, comprese quelle del centro storico come San Berillo, dove ha avuto luogo il monologo di Mamadou, Il controfuturo può darsi, infatti, solo là dove sembrano dominare il brutto, la trascuratezza, il malaffare, che possono essere trasformati in bellezza, socialità condivisa, accoglienza, se c’è chi decide di farsene carico.

Ed è lavorando in questi quartieri di periferia che Zinna afferma di aver incontrato esperienze “straordinarie”, gruppi di persone che hanno già cominciato a trasformare la realtà in cui operano.

tabellone Commonspoly presentato ai residenti di Librino

A Librino giocare a Commonspoly significa costruire un “tabellone” in cui vengono riportati i nomi dei luoghi che, nella città satellite, hanno una storia problematica, di abbandono ma anche di rinascita. Ci sono le Spine Verdi, il Campo San Teodoro, l’ospedale San Marco, spazi e strutture per i quali i cittadini hanno lottato, come nel caso del San Teodoro, sottratto al degrado ad opera dei Briganti o nel caso dell’ospedale, con i residenti scesi in piazza per l’attivazione, soprattutto del Pronto Soccorso.

C’è anche la Biblioteca dell’Istituto Onnicomprensivo Pestalozzi, distrutta in un rogo di natura dolosa, un atto vandalico che ha privato la comunità di un pezzo del suo patrimonio, ma che sta già rinascendo con l’impegno sinergico di cittadini e associazioni. E un contributo del Comune.

In esperienze come questa si profila anche il coinvolgimento degli enti pubblici, di quelle istituzioni che spesso hanno dato – fino ad ora – prevalenti segnali di indifferenza quando non di chiusura.

Qualcosa può cambiare. Al secondo piano della torre di via Biagio Pecorino 5, l’Istituto Autonomo Case Popolari ha concesso in comodato d’uso, ad un gruppo di associazioni, da tempo alla ricerca di una sede, un appartamento del secondo piano.

Tra queste il Comitato Librino Attivo, di cui Argo segue da anni il percorsoRetablo, il progetto di teatro come laboratorio di cittadinanza che fa capo a Turi Zinna, ed anche l’ASP di Catania che già vi tiene incontri su prevenzione, promozione di stili di vita sani e ascolto dei bisogni dei residenti, all’interno del progetto “Quartieri InSalute”. Una collaborazione tra Asp e Iacp, che – al di là della pubblicizzata presentazione dello scorso maggio – va avanti sulle gambe di chi l’ha presa sul serio.

All’interno di questo appartamento, arredato grazie ad Ikea e denominato “Spazio integrato”, Retablo e il Comitato Librino Attivo hanno presentato, lunedì mattina, ad alcuni residenti, il progetto Controfuturi e l’attività che intendono svolgere sul territorio.

Il primo appuntamento è stato ieri sera alle ore 19, con uno spettacolo sulla Natività, ispirato ad una lauda umbra e arricchito da canti della tradizione contadina siciliana, “Era di notti”.

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