L’arresto di Mohammed Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, rappresenta un grave precedente politico e un ulteriore passo nella criminalizzazione del movimento di solidarietà con la Palestina nel nostro Paese.

Riteniamo particolarmente allarmante che elementi dell’inchiesta derivino – secondo quanto riportato da più fonti – da segnalazioni e dossier prodotti da Israele, nel quadro della cooperazione internazionale. In un contesto in cui Israele qualifica come “terrorismo” gran parte dell’attivismo palestinese, questa cooperazione rischia di importare nel sistema giudiziario italiano la lettura politica israeliana di ogni forma di sostegno alla Palestina come fiancheggiamento del terrorismo.
L’uso estensivo e discrezionale delle norme che puniscono il finanziamento di associazioni con finalità di terrorismo consente di trasformare la solidarietà in reato.
Qui non si tratta di “difendere Hamas”, come verrà inevitabilmente detto. Si tratta di difendere uno spazio politico legittimo: quello della solidarietà internazionale, del dissenso radicale, della critica alle politiche coloniali e di apartheid portate avanti

Respingiamo con forza l’equazione tra solidarietà e terrorismo.
Respingiamo l’idea che sostenere un popolo sotto occupazione equivalga a un reato.
Respingiamo l’uso selettivo della “sicurezza” per colpire chi contesta l’ordine politico dominante.

E non è un caso isolato.

Dopo l’arresto di Mohammed Hannoun, la perquisizione in casa di Angela Lano, giornalista di InfoPal. Un altro segnale chiaro. Un altro atto intimidatorio contro chi racconta, sostiene, dà voce alla Palestina. Colpiscono attivisti. Colpiscono giornalisti. Colpiscono la solidarietà. Non per quello che fanno, ma per quello che rappresentano.
Difendere Mohammed Hannoun oggi significa difendere uno spazio politico collettivo, il diritto di organizzarsi, di dissentire, di praticare solidarietà internazionale senza essere criminalizzati.

La solidarietà non è un reato.
La Palestina non è un crimine.
Il dissenso non si arresta

SEGRETERIA PROVINCIALE RIFONDAZIONE COMUNISTA TORINO

 
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