Il corteo che il 15 novembre ha sfilato per la città e raggiunto lo stabilmento FACO di Leonardo S.p.A. è illustrato nel fotoreportage fornito dai promotori dell’iniziativa.

“Essere qui oggi vuol dire non solo ‘dire no alla guerra’, ma anche non coinvolgere i cittadini in una guerra che nessuno vuole ed è finanziata dallo Stato – hanno spiegato gli organizzatori a nome di tutti i partecipanti – Noi non ce l’abbiamo con i lavoratori, ma si deve sapere che qui vengono assemblati gli F35 e si realizzano i cassoni alari. Noi protestiamo contro la politica industriale perché qui si produce un tassello del mosaico bellico e il 30% della Leonardo SpA è di proprietà dello Stato. I nostri soldi non vogliamo che vengano investiti nella guerra, ma nella salute e nel sociale. Per cui le guerre che ci sembrano lontane sono invece tanto vicine e la partita si gioca anche in casa nostra. Non solo si uccide là, ma anche qui con i tagli alla Salute e al Sociale a favore della guerra”.

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