Non c’è solo la scuola che educa al patriottismo e alla guerra, c’è anche la scuola che educa alla pace. E non soltanto con belle parole. Lo ha fatto, a Catania, il progetto di Pax Christi che ha coinvolto gli studenti di quattro scuole nella preparazione del calendario 2026, dedicato ai “Testimoni di pace”.

Quest’anno, infatti, il calendario promozionale che ogni anno Pax Christi realizza a livello nazionale è stato affidato al Punto Pace di Catania, che ha coinvolto le scuole con cui aveva già lavorato per progetti di educazione alla pace, compresa la scuola del Cpia (Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti) presente nell’Istituto Penale Minorenni di Catania. Le altre scuole sono l’Istituto Onnicomprensivo Angelo Musco, il Liceo Lombardo Radice e il Liceo Scientifico Ettore Majorana.

Sono state scelte 12 figure simboliche che si sono impegnate per la pace, da Giorgio La Pira a Oscar Romero, da Malala Yousafzai a Etty Hillesum. Gli studenti che hanno scelto di collaborare a questo progetto hanno studiato la loro vite, venendo a conoscenza anche dei contesti in cui sono vissuti.

Hanno potuto così comprendere che la pace non rappresenta solo un bel sogno ma è stata un obiettivo al quale molte persone hanno dedicato la propria vita impegnandosi concretamente nella difesa dei diritti di tutti, soprattutto dei più fragili, perché non può esistere pace senza il riconoscimento dei diritti e senza giustizia sociale.

Il lavoro di ricerca sui Testimoni di pace, sulle loro vite spesso eroiche, è stato fatto anche da alcuni ragazzi del carcere minorile che frequentano la scuola. Essi hanno avuto, così, l’opportunità di conoscere personaggi e contesti sociali che hanno allargato i loro orizzonti.

E di ‘incontrare’ figure autorevoli e forti, capaci di opporsi al potere per affermare valori altruistici e difendere i più deboli. Un vero contraltare ai miti di cui si nutre, perlopiù, il loro immaginario.

Molti degli uomini e delle donne citati come “Testimoni di Pace” sono stati uccisi proprio perché si opponevano a chi deteneva il potere e calpestava i diritti che essi difendevano. Accadde così al noto Martin Luther King, “pastore protestante assassinato per la sua difesa dei diritti civili dei neri negli Stati Uniti”, a cui è dedicato – nel calendario – il mese di dicembre.

Ma anche alla meno nota Marianela Garcia Villas, avvocata, che aveva fondato la Commissione per i diritti umani che documentava “la brutale repressione da parte delle forze armate” in El Salvador e venne trucidata dai militari mentre effettuava ricerche sull’uso delle armi chimiche contro la popolazione civile.

Accanto ad una breve sintesi dell’operato di ogni personaggio, sul calendario, gli studenti hanno trascritto una sua frase virgolettata. “Lottare con la voce e con la penna” è quella scelta per Marianela Garcìa, a cui è dedicato il mese di luglio. Un riferimento alla nonviolenza che troviamo anche nelle parole di Berta Caceres, honduregna scesa in campo per difendere gli indigeni e l’ambiente, ricordata sul calendario nel mese di settembre: “Tu hai la pallottola, io ho la parola. La pallottola muore dopo la detonazione, la parola vive moltiplicandosi”. Quando è stata uccisa, dieci anni fa, Caceres si batteva contro la costruzione di una diga che minacciava l’accesso all’acqua da parte della sua comunità indigena ed era stata più volte minacciata dalle società “multinazionali minerarie e idroelettriche”. Adesso che lei non c’è più, la lotta del suo popolo continua con nuovi leader, tra cui una dei suoi figli.

Non tutte le persone che troviamo citate nel calendario “Testimoni di Pace” sono state uccise. Suor Rosemary Lynch, pacifista francescana è morta quindici anni fa, a 93 anni, dopo una vita da educatrice e da religiosa, negli Usa e in Italia, dove fu attiva anche nei lavori del Concilio Vaticano II. Rientrata negli Stati Uniti a sessanta anni, si impegnò contro il militarismo e i test nucleari effettuati nel deserto del Nevada con effetti gravissimi sulle popolazioni locali, discendenti dai nativi americani.

Sopravvissuta ad un attentato subìto quando, poco più che bambina, tornava da scuola, è ancora in vita Malala Yousafzai, che ha continuato a difendere il diritto all’istruzione delle bambine, nel suo paese, il Pakistan, e nel mondo.

Tra i “Testimoni di pace” troviamo anche Danilo Dolci e la sua lotta all’analfabetismo e alla disoccupazione, la filosofa Simone Weil impegnata accanto agli operai e su molti altri fronti sempre in un’ottica di nonviolenza, un prete scomodo come don Lorenzo Milani, uno studioso antimilitarista come Aldo Capitini, promotore della prima marcia per la pace Perugia Assisi, dove fu utilizzata per la prima volta la bandiera per la pace, simbolo dell’opposizione non violenta a tutte le guerre.

Di ognuno di essi, gli studenti hanno anche realizzato il bozzetto stilizzato del volto. Bozzetti molto diversi tra loro che è stato necessario elaborare con adeguate tecniche, anche per ottenere il necessario effetto di uniformità. Questo lavoro lungo e impegnativo è stato fatto da un gruppo di alunni del Liceo Artistico Musco, coordinati dalla docente del Laboratorio audiovisivo e multimediale, ai quali si deve il progetto grafico e l’impaginazione finale.

I Testimoni di Pace sono stati e sono anche molti altri. Questo calendario non pretende certo di ricordarli tutti. Come non pretende di farlo “Frammenti di pace”, la pubblicazione di Pax Christi, pensata come sussidio per educatori, catechisti, animatori, a cui gli studenti hanno fatto riferimento e che viene periodicamente aggiornata con documenti e citazioni alla luce di quanto avviene continuamente attorno a noi (qui è scaricabile il capitolo dedicato ai Testimoni di pace:Allegati a Frammenti di pace 2024 | Paxchristi).

Ai 12 testimoni scelti per ogni mese del calendario, Pax Christi ha voluto aggiungere un riferimento a don Luigi Bettazzi e a don Tonino Bello, voci profetiche cha hanno contrassegnato la storia del movimento e sono divenute, anche al fuori di esso, punto di riferimento per chi si impegna per la pace.

Il calendario Pax Christi 2026, “Testimoni di Pace”, verrà presentato, giovedì 13 novembre, presso il Centro Fieristico Le Ciminiere, alle ore 17.

Nel corso della presentazione sarà proiettato anche il video “Io mi fido della Pace” che riproduce la canzone rap di cui è autore un ragazzo ristretto dell’Istituto Penale Minorile di Catania, che ha vinto il primo premio al concorso nazionale ‘Fidati della pace’:  Io mi fido della pace – YouTube.

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