Il presidio – in piazza Alighieri di Cameri (NO) dalle h 13:00 – e il corteo diretto allo stabilmento FACO di Leonardo S.p.A. sono indetti per iniziativa del Coordinamento Novara per la Palestina.

Allo stabilimento FACO di Cameri, tra i principali siti italiani di produzione militare, Leonardo Spa assembla i velivoli F-35 destinati all’Italia e all’Olanda. FACO si distingue anche in quanto centro europeo di manutenzione della flotta di F-35 e fornitrice di cassoni alari per questi stessi caccia usati in diversi teatri di guerra che insanguinano il pianeta.

La decisione del governo italiano di acquistare 25 nuovi F-35 (al momento sono 90) è una delle voci che incideranno sull’aumento della spesa militare (34 miliardi per il 2026) a discapito della sicurezza sanitaria e sociale proprio in una fase storica di stridenti disuguaglianze.

Leonardo Spa è la più grande azienda militare italiana, controllata in parte dallo Stato, e tra i primi produttori mondiali di armi, radar, droni e aerei da guerra. Dietro la facciata di “innovazione” e “tecnologia per la sicurezza”, produce strumenti di morte. Dossier e inchieste indipendenti denunciano il suo coinvolgimento in:

– fornitura di sistemi militari usati per bombardare Gaza, tra cui componenti per i caccia F-35 e cannoni navali OTO Melara;

– vendita a Israele, nel 2012, di 30 aerei M-346, velivoli usati per addestrare i piloti ai bombardamenti nei territori occupati e su Gaza;

– joint-venture (come MBDA) produttrici di missili e bombe impiegate in teatri di guerra contro popolazioni civili

– esportazioni “triangolate” che aggirano i controlli sull’uso finale, in contrasto con la legge 185/1990.

Risulta poi lampante la mancanza di trasparenza su contratti, clienti e destinazioni d’uso dei materiali bellici.

CONTRO IL RIARMO EUROPEO E LA MILITARIZZAZIONE

Secondo dati recenti, nel 2024 i paesi dell’UE hanno destinato l’1,9 % del PIL alla difesa (362 miliardi di dollari) con l’obiettivo di arrivare al 5% entro il 2035. In Italia, il passaggio della spesa militare da circa 30 miliardi a 100, sottrarrà risorse a Sanità, Istruzioni, Welfare e servizi sociali già ridotti all’osso.

Perciò invitiamo tuttə a impegnarsi per:

  • boicottare le aziende coinvolte nei genocidi e negli ecocidi mondiali
  • far riconvertire le fabbriche belliche in fucine di pace sociale e globale
  • sostenere un nuovo modello di difesa civile, trasparente e rispettoso dei diritti umani
  • bloccare la riconversione dell’economia italiana ed europea in economia di guerra

L’INDIFFERENZA È COMPLICITÁ

Silenzio e neutralità non sono opzioni: chi produce armi, chi le finanzia e chi le giustifica è parte della macchina di morte. A Cameri, come a Gaza, si gioca la battaglia globale per il riscatto della dignità umana!

Coordinamento Novara per la Palestina

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