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A guidarci alla scoperta di un angolo poco noto dell’Etna è oggi un ragazzo di 15 anni, Andrea Arcidiacono, con un video che è risultato vincitore dell’originale concorso Etna Social Ciak.

Il concorso, aperto a giovani content creators, si è svolto durante la prima edizione dell’Etna Social Hub, un evento pensato per chi usa i social per descrivere le caratteristiche dell’Etna, raccontarne la storia o esprimere le emozioni suscitate dalla sua bellezza.

La particolarità di questo evento è quella di cercare sui social gli appassionati o anche solo gli interessati all’Etna, e poi coinvolgerli nella creazione di un prodotto (uno scritto, una immagine, un video) che può nascere solo da un incontro reale e non virtuale con il vulcano.

Si parte dai social per uscire dai social. Salvo poi tornarci per fare circolare il prodotto realizzato. Questa originale manifestazione, con cui si è cercato di coinvolgere soprattutto i giovani, è stata organizzata da quattro innamorati del vulcano.

Innanzi tutto Antonio De Lucache i lettori di Argo già conoscono come autore di filmati che raccontano l’Etna, la sua storia e la sua bellezza, esaltate anche sulla sua pagina facebook, non a caso denominata Passione Etna. Nel suo canale youtube ha pubblicato anche documentari di taglio didattico, dedicati ai più giovani

Innamorato dell’Etna è anche Graziano Massimino che, con il suo progetto “La Teoria del Fornazzo”, si impegna nella riscoperta dei piccoli centri del territorio etneo, spesso gioielli ricchi di storia e tradizioni. Hanno collaborato all’organizzazione dell’evento, che prevedeva momenti laboratoriali e di intrattenimento dei più piccoli, anche l’artista Vera  Marci ed Elvira Di Stefano, che studia il ruolo svolto dai social.

Anche la location in cui si è svolto l’Etna Social Hub ci parla di amore e rispetto per la natura, ma anche di promozione della cultura e dell’artigianato etnei. La sede è stata, infatti, l’Ecomuseo del Castagno dell’Etna a Fornazzo, una struttura realizzata con il pregiato legno del castagno dell’Etna. L’Ecomuseo è gestito dall’Associazione Trucioli, che cerca di valorizzare il lavoro di artigiani ed artisti locali e di rivitalizzare l’economia legata a questa preziosa materia prima che è il legno.

Ma non abbiamo ancora svelato quale sia il luogo ‘segreto’, dalla denominazione davvero insolita, a cui ci introduce il video di Andrea Arcidiacono, vale a dire il “Piano dei Pirati”, punto di ritrovo dei pastori che svolgevano in quell’area la loro attività.

Siamo sul versante nord dell’Etna, lungo la pista altomontana, nel territorio di Castiglione di Sicilia, e Andrea ci mostra i muretti a secco di pietre laviche con cui i pastori costruivano gli ovili per le greggi e i ripari per se stessi. E ci racconta di aver saputo da testimonianze orali che questi rifugi venivano poi coperti con tetti di tronchi, ginestre e felci. Scopriamo così non soltanto un luogo ma anche frammenti di storia del territorio etneo.

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