Come si fa a piangere 50.000 morti?
Così titola il post su FB che invitava stamattina a Piazza Vittorio i cittadini romani a portare e stendere un lenzuolo bianco per dare visibilità alla solidarietà con il popolo palestinese.
Nessuna sigla sindacale o di organizzazione politica semplicemente persone che rispondendo all’appello lanciato sulla piattaforma hanno espresso la propria partecipazione al dolore della popolazione martoriata di Gaza. Solidarietà, certo, ma anche tanta indignazione per il genocidio in corso a Gaza.
Senza regia, senza palcoscenico, senza leader un migliaio di persone stamattina ha allargato a terra un lenzuolo bianco e ci si è steso sopra in silenzio. Chi non stendeva il lenzuolo indossava a mo’ di mantello un telo bianco. Certamente la piazza non si è empita come ci si sarebbe aspettato in una città come Roma. Probabilmente aver cambiato all’ultimo momento il luogo di appuntamento dalla vicina piazza di S. Croce in Gerusalemme a piazza Vittorio non ha favorito l’afflusso.
Il tutto è durato poco più di un’ora. Un’ora di commozione e di sentita partecipazione che forse equivale ad un grido, ad un urlo di dolore contro il silenzio complice e mortifero delle istituzioni anche europee. Nessun giornalista tranne un reporter di Al Jazera.
Non ci sono stati discorsi e non era prevista neanche la lettura di una poesia che ha chiuso la manifestazione.
Intanto il governo della città di Roma tace, non risponde come Napoli e gli altri circa 150 comuni medio-piccoli, periferici come li definisce Paola Cariddi, che in pochi giorni hanno riconosciuto lo stato di Palestina. La città non è stata inondata di ‘sudari’ ma qui e là qualche finestra o balcone esponeva il proprio. Ma domani si replica a Piazza S. Cosimato.











