“Non è erigendo muri di silenzio e non comunicazione che si ha rispetto dei cittadini, ma costruendo ponti di dialogo”. Intervento del Professor Daniele Zanzi, colui che ha introdotto le prove di trazione in Italia, a favore dei Pini di viale Romagna a Lido di Savio
Con sconcerto i cittadini hanno appreso solo ieri sera (16.04) che, dopo una serie di ordinanze incomplete, il Comune di Ravenna si apprestava ad abbattere i pini di Lido di Savio, nonostante il ricorso depositato il 10 aprile relativo alle prove di trazione effettuate sugli alberi dal Comune stesso, senza possibilità di contraddittorio.
Nel ricorso si evidenziano, tramite una relazione tecnica allegata, alcune incongruenze secondo le quali, se i parametri utilizzati nelle prove fossero stati attinenti al contesto, gli alberi sarebbero risultati tutti in classe di sicurezza. I cittadini stanno presidiando il viale, dove ancora non sono iniziati gli abbattimenti, ed invitano tutti ad unirsi.
Riceviamo oggi queste parole da parte di uno degli agronomi più illustri d’Italia, Daniele Zanzi, che ha introdotto le prove di trazione nel nostro paese una ventina di anni fa.
Desideriamo riportarle, e lo ringraziamo di cuore per essersi espresso, insieme a tanti altri illustri professionisti, a favore dei nostri pini, il simbolo di Ravenna e della bellezza italica.
Così scrive il dottor Zanzi su un noto social network:
“La tecnica e la scienza hanno dei limiti …
e bisognerebbe tutti (tecnici, amministratori e cittadini) conoscerli, ammetterlo e valutarli.
Alcuni strumenti e tecniche – in particolare le prove di trazione o pulling test – sono oggi considerate una sorta di prova decisiva e inappellabile a sentenziare la fine di un albero.
25 anni fa introducemmo in Italia tale metodica, messa a punto dall’ ing. Lothar Wessolly, suscitando allora polemiche e opposizioni accese.
Oggi è di largo impiego e abuso. Ci fa piacere.
Ne abbiamo in materia esperienza lunga, durevole e costante.
Proprio per questo conosciamo anche i limiti operativi delle prove dinamiche di trazione, che restano comunque metodiche utili e da utilizzarsi.
Basta inserire nel software un valore errato di aerodinamicità, topografico o posizionare troppo in alto un inclinometro o sopravvalutare di 1 metro l’altezza di un albero per ottenere risultati che condannano un albero.
Quante volte mi sono confrontato con errori di metodologia e quante energie ho speso nel cercare di capire gli errori commessi!
Ricordo che il prof. Wessolly ha messo a punto – e costantemente lo adegua – il pulling test per salvare e non per condannare alberi.
Un professionista – capita ed è capitato anche al sottoscritto – può sopravvalutare, sbagliare (chi non sbaglia mai?), inserire parametri che riteneva nei casi specifici corretti …. solo il confronto, il ripensamento e la conoscenza dei limiti di una tecnica può correggere.
Il ripensamento è da parte di tutti (amministratori, tecnici, cittadini) una prova di coraggio, non uno sminuire il proprio operato.
Ecco, oggi vorrei spendere una parola di ripensamento verso i pubblici amministratori in favore del magnifico viale Romagna di Lido di Savio, frazione di Ravenna, dove insistono da decenni 71 Pinus pinea [ora 49 n.d.r] condannati alla rimozione da pulling test che viene considerato, in questo caso, come prova definitiva alla condanna; per poi ripiantare un viale di frassini (che ci azzecca questa specie con il paesaggio marittimo?) – naturalmente finanziato da soldi pubblici e penso europei -!!!
A nulla valgono gli appelli dei cittadini, di Italia Nostra: anzi mi segnalano che oggi stanno iniziando a rimuovere prendendo la scusa dell’allerta maltempo, chiudendo la strada, ma lasciando i negozi aperti!
Fino a quando gli amministratori continueranno a comportarsi così, sordi e ciechi, accampando scuse esterne al loro celere operato, avranno cittadini in strada a protestare.
Non è erigendo muri di silenzio e non comunicazione che si ha rispetto dei cittadini, ma costruendo ponti di dialogo.”










