Messina – Questo pomeriggio alle ore 16.30, presso lo spazio Sarah in via Citarellia 33, è stata convocata un’Assemblea Pubblica su “La Comunità di Patrimonio dello Stretto”.  Di seguito il comunicato di Italia Nostra della sezione peloritana che sarà rappresentata dall’architetto Venera Leto, la quale è stata ospitata nelle nostre pagine di Pressenza, pubblicando la sua lettera di dimissioni  dall’Ordine professionale dal titolo Basta archistar, basta grandi opere_

La Convenzione di Faro, ad oggi ratificata da 19 Paesi membri del Consiglio d’Europa, si fonda sul presupposto che la conoscenza e l’uso dell’eredità culturale rientrino pienamente fra i diritti umani, ed in particolare nell’ambito del diritto dell’individuo a prendere liberamente parte alla vita culturale della comunità e a godere delle arti, come previsto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e dal Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1966.

Nello specifico la Convenzione di Faro intende promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e del suo rapporto con le comunità che lo hanno prodotto ed ospitato, riconoscendo il “patrimonio culturale” come l’insieme delle risorse ereditate dal passato, riflesso di valori e delle credenze, e la “comunità patrimoniale” quale insieme di persone che attribuiscono valore a quel patrimonio. Il testo, che integra gli strumenti internazionali esistenti in materia, definisce gli obiettivi generali e suggerisce possibilità di intervento da parte degli Stati firmatari, in particolare in ordine alla promozione di un processo partecipativo di valorizzazione del patrimonio culturale. La Convenzione non impone specifici obblighi di azione per i Paesi firmatari, lasciando ad essi la libertà di decidere sui mezzi più convenienti per l’attuazione delle misure in esso previste.

Sostanzialmente la Convenzione rimarca il valore e il potenziale del patrimonio culturale come risorsa per lo sviluppo durevole e per la qualità della vita e individua il “diritto al patrimonio culturale”, riconoscendo la responsabilità individuale e collettiva nei confronti del patrimonio culturale e sottolineando l’importanza della sua conservazione ed il suo ruolo nella costruzione di una società pacifica e democratica.

La Convenzione definisce quindi i diritti e le responsabilità concernenti il patrimonio culturale e fissa l’impegno per le Parti firmatarie a riconoscere il suo interesse pubblico, a valorizzarlo, a predisporre disposizioni legislative conseguenti e a favorire la partecipazione alle attività ad esso correlate.

La Comunità di patrimonio

“Per comunità s’intende un insieme di persone unite dagli stessi valori e interessi, associate formalmente o informalmente, che attribuiscono valore a tratti particolari e identificativi del patrimonio culturale, che si ritengono rilevanti e che si impegnano, nel quadro di un’azione pubblica, a sostenere e trasmettere i contenuti e le espressioni patrimoniali alle generazioni future. L’appartenenza a una comunità è pertanto connessa al fatto che le persone che ne fanno parte riconoscano un valore al patrimonio culturale che esse stesse hanno contribuito a far conoscere e salvaguardare”.

comunicato Italia Nostra – Sicilia