Ogni 20 Novembre si commemora la data in cui l’Assemblea Generale dell’ONU approva la Dichiarazione dei Diritti dell’Infanzia nel 1959 e la Convenzione sui Diritti del bambini del 1989. Oggi è istituito come la Giornata Mondiale dell’Infanzia.

Sono passati 20 anni da questa convenzione, si tratta della normativa sui diritti umani più ampliamente ratificata della storia dell’ONU: 192 paesi, eccetto gli Stati Uniti e la Somalia.

Questa data non solo cerca di far riflettere su una serie di norme giuridiche che proteggono i minori, cerca inoltre di ricordare e di creare coscienza sul modo di trattare i bambini, perché nonostante la massiva adesione degli Stati alle leggi che regolano i Diritti dei bambini, questi diritti sono sistematicamente violati, in tutto il pianeta. La violenza generalizzata si riversa sull’infanzia nei modi più svariati: sfruttamento lavorativo, sfruttamento sessuale, nei conflitti armati delle guerre in cui intervengono eserciti di bambini soldato o diventano obiettivo di massacri o fughe massive, denutrizione e fame cronica, bambini senza famiglia e senza tetto, maltrattamenti, impossibilità di accesso alla salute e all’educazione…

Alcuni dati (secondo Manos Unidas):
* Un bambino su quattro nelle regioni in via di sviluppo soffre denutrizione.
* Più di 72 milioni di bambini non vanno a scuola. Il 54% sono bambine.
* Ogni anno muoiono nel mondo 9 milioni di bambini minori di 5 anni a causa di malattie prevenibili e curabili.
* Ogni 6 secondi muore un bambino di fame, malnutrizione e malattie associate a queste cause.
* Muoiono ogni giorno più di 4.000 minori di cinque anni a causa dell’assenza di acqua potabile.
* Nel mondo esistono più di 15 milioni di orfani per via dell’AIDS.
* La maggior parte delle vittime del paludismo sono bambini sub sahariani minori di cinque anni.
* Ci sono più di 2 milioni di bambini coinvolti nelle reti della prostituzione infantile.
* Più di 215 milioni di bambini nel mondo sono sfruttati lavorando e passano così la loro infanzia.

DIRITTI DEL BAMBINO:

Principio 1
Il bambino deve godere di tutti i diritti espressi nella presente Dichiarazione. Ogni bambino, senza alcuna eccezione, è oggetto di questi diritti, senza distinzione o discriminazione dovuta a motivi di razza, di colore, di genere, di lingua, religione, politica, o altre opinioni, origini sociali o nazionali, di nascita o altri status, sia suoi o della sua famiglia.

Principio 2
Il bambino deve godere di speciale protezione, e gli devono essere date opportunità e facilitazioni, per mezzo della legge o grazie ad altri mezzi, per permettergli di svilupparsi fisicamente, mentalmente, moralmente, spiritualmente e socialmente in maniera normale e salutare e in condizioni di libertà e dignità. Nella stesura delle leggi, a tale scopo, il miglior interesse del bambino deve essere il termine di paragone.

Principio 3
Ad ogni bambino deve essere dato un nome e una nazionalità dal momento della nascita.

Principio 4
Il bambino deve godere dei benefici di sicurezza sociale (stato sociale). Deve essergli consentito di crescere e svilupparsi in salute; a questo scopo, cure speciali e protezione deve essere fornita sia al bambino che a sua madre, incluse adeguate cure pre-natali e post-natali. Il bambino ha diritto ad una nutrizione adeguata, alla casa, alla ricreazione e ai servizi medici.

Principio 5
Il bambino fisicamente, mentalmente o socialmente disabile ha diritto a speciali trattamenti, educazione e cure richieste dalla sua particolare condizione.

Principio 6
Il bambino, per lo sviluppo pieno e armonico della sua personalità, necessita di amore e comprensione. Egli deve, se possibile, crescere nelle cure e sotto la responsabilità dei suoi genitori e, in ogni caso, in un’atmosfera di affetti e di sicurezza morale e materiale; un bambino in tenera età non deve, salvo circostanze eccezionali, essere separato dalla propria madre. La società e le autorità pubbliche hanno il dovere di avere particolari cure per i bambini senza famiglia e per coloro che sono senza mezzi di supporto. Sono necessari sostegni statali e altre forme di assistenza per il mantenimento di bambini figli di famiglie numerose.

Principio 7
Il bambino ha diritto a ricevere un’educazione, che deve essere libera e disinteressata, al minimo fino alle scuole elementari. Deve essergli fornita un’educazione che promuova la sua generale cultura e gli renda possibile, sulla base di eguali opportunità, sviluppare le sue abilità, i suoi giudizi individuali, il suo senso di responsabilità morale e sociale e di diventare un utile membro della società. Il miglior interesse del bambino deve essere il principio guida di coloro che sono responsabili della sua educazione; tale responsabilità è in primo luogo dei suoi genitori. Il bambino deve avere piene opportunità per il gioco e la ricreazione, che deve essere diretta verso gli stessi scopi del processo educativo; la società e le pubbliche autorità sono tenute a perseguire e promuovere il godimento di questo diritto.

Principio 8
Il bambino ha il diritto in ogni circostanza ad essere il primo a ricevere protezione e aiuto.

Principio 9
Il bambino deve essere protetto da tutte le forme di sfruttamento, crudeltà e disaffezione. Non deve essere in alcun caso soggetto a traffico.
Il bambino non deve lavorare fino ad una età appropriata; non deve in alcun modo essere impiegato in lavori o occupazioni che possano pregiudicare la sua salute o la sua educazione, o interferire con il suo sviluppo fisico, mentale o morale.

Principio 10
Il bambino deve essere protetto dalle pratiche che possano causare discriminazioni razziali, religiose o di altro tipo. Deve essere fatto crescere in uno spirito di comprensione, tolleranza, amicizia fra le persone, pace e fratellanza universale, e nella piena coscienza che la sua energia e i suoi talenti saranno spesi al servizio delle persone.

Tradotto dallo Spagnolo da Annalisa Pensiero