Mentre non cessano i bombardamenti e i massacri su Gaza e Cisgiordania e il numero quotidiano dei morti è sempre a due cifre, nel silenzio complice dei media, gli immobiliaristi USA proseguono i loro piani affaristici. È stato presentato, infatti, a paesi donatori il progetto Kushner-Witkoff per fare di Gaza un resort. Un business che trasforma i palestinesi in sudditi del capitalismo finanziario.
Il progetto è stato messo a punto da una cordata di investitori americani guidati da Jared Kushner, genero di Donald Trump, per trasformare la regione in un resort high tech di lusso, un progetto di sviluppo da 112,1 miliardi di dollari per i primi dieci anni di investimenti. Co-leader del progetto è Steve Witkoff, immobiliarista newyorkese inviato della Casa Bianca per i negoziati a Gaza e in Ucraina.
In un primo momento, gli Stati Uniti fornirebbero “un’ancora” per il progetto di cui si era già parlato come della “Riviera del Medio Oriente”, con 60 miliardi di dollari.
La sua attuazione si articolerà in quattro fasi: lo sgombero delle macerie di quello che era una regione densamente abitata poi rasa al suolo da Israele; lo sminamento; la distruzione dei tunnel di Hamas, mentre ai gazawi verranno fornite sistemazioni provvisorie e ospedali; la ricostruzione della Striscia con abitazioni definitive, infrastrutture ed edifici pubblici. Dopo i primi lavori essenziali, dedicati quindi ai gazawi, cominceranno a essere innalzate le lussuose residenze del resort e una rete ferroviaria high tech.










