Ieri mattina le case di sei studenti del collettivo Einstein sono state perquisite, sequestrati i cellulari e comunicati gli arresti domiciliari per tutt3.

Di cosa sono accusati lo apprendiamo dalla Stampa, come sempre molto ben informata sulle informazioni che provengono dalla Questura:

“Sei minorenni ai domiciliari per gli scontri davanti all’Einstein e alle stazioni di Torino

Sei ragazzi di 16 e 17 anni sono ai domiciliari con l’accusa di resistenza aggravata e lesioni a pubblico ufficiale durante lo scontro avvenuto la mattina del 27 ottobre scorso all’esterno del liceo Einstein, durante un volantinaggio organizzato da Gioventù Nazionale Torino–sezione D’Annunzio. Disposta la misura cautelare nei confronti dei sei ragazzi anche per l’irruzione nella Città Metropolitana di Torino avvenuta il 14 novembre nella fase conclusiva del corteo promosso per il «No Meloni Day». Eseguite perquisizioni domiciliari anche per le occupazioni dei binari delle stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa lo scorso settembre in occasione della manifestazione a sostegno della Global Sumud Flotilla, e per l’assalto alla redazione de La Stampa”

Di nuovo i tempi e i metodi di Questura e Procura ci inducono a varie riflessioni:

Ma gli studenti dell’Einstein non erano vittime di una provocazione fascista subita mentre si stavano recando a scuola? Certo, avevano reagito, trovandosi però subito a dover fuggire di fronte ai manganelli che quella mattina stavano, bizzarramente, difendendo i provocatori e non il regolare e pacifico ingresso di una scuola.

Di quel giorno noi siamo ancora in attesa di sapere come è stato gestito l’ordine pubblico

Sarebbero coinvolti solo studenti dell’Einstein nelle varie manifestazioni e blocchi in favore della Palestina o durante la manifestazione degli studenti? Solo loro nelle vicende di “Città Metropolitana” e la Stampa? E se altri e altre individui fossero coinvolti come si coordinano indagini e procedimenti?

Ci sembra che in questo caso si stia criminalizzando uno specifico collettivo ed alla fine un intero Liceo.

Un po’ paradossale la tempistica in questo periodo di ferie in cui diventa difficile anche solo contattare avvocati e organizzare le difese.

Sicuramente un regalino della questura rinchiudere in casa i giovani la sera prima di Capodanno.

Le vendette istituzionali e i sistemi punitivi non sono mai dei buoni strumenti pedagogici

 Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza agli/alle student3 coinvolt3 e alle loro famiglie

Il comunicato degli studenti: https://www.instagram.com/p/DS43heFiCFD/?img_index=4&igsh=MXV2NGgzYzZydzhnYQ==