Vogliamo mobilitarci in maniere chiara e netta per la liberazione di Mohamed Shahin, padre di famiglia, lavoratore di origini egiziane che da più di venti anni vive con la sua famiglia a Torino, oggi imprigionato al CPR di Caltanissetta con un decreto di rimpatrio per aver solidarizzato con il popolo palestinese e la sua resistenza contro l’oppressione genocida israeliana. Invitiamo tutte e tutti ad assumersi la responsabilità di difendere la libertà collettiva.

Ad una manifestazione dello scorso ottobre Shahin aveva, durante un intervento pubblico, affermato che la puntuale e strutturale politica di aggressione che lo stato di Israele perpetra da più di 75 anni nei confronti del popolo palestinese abbia determinato la “reazione” del 7 ottobre del 2023 e che quindi questa estrema azione di resistenza vada contestualizzata storicamente.

Sulle dichiarazioni di Shahin oggetto del decreto, la Procura aveva già ricevuto il 16 ottobre un’annotazione della digos di Torino che aveva iscritto il fascicolo a “modello 45”, cioè tra i fatti non costituenti reato, ed infatti era subito stato archiviato in quanto considerato come “una espressione di pensiero che non integra a alcun estremo di reato”.

È evidente dunque che Mohamed Shahin non è mai stato indagato per alcun reato e che la verità è che il ministro Piantedosi, inserendo nel decreto di espulsione il riferimento ad un presunto procedimento penale, ha mentito spudoratamente per coprire la volontà del governo di espellere un nostro concittadino per una volontà politica, palesando la connotazione razzista ed islamofoba di questo governo.

Oggi tocca al nostro compagno e amico Mohamed Shahin, uomo di pace e difensore della causa palestinese, domani potrebbe toccare ad ognuna e ognuno di noi.

Vogliamo Mohamed Shahin libero subito!

Per la libertà di espressione, dissenso e lotta; contro la detenzione amministrativa nei CPR, luoghi di tortura di stato; in solidarietà con la resistenza del popolo palestinese ancora sotto attacco da parte del regime israeliano di apartheid, occupazione e genocidio, ci riuniremo a piazza Sant’Antonino, accanto alla Stazione Centrale, a Palermo sabato 13 dicembre alle ore 17.30.

Palermo Solidale con la Palestina