Perché parlare di alluminio nei vaccini?
Nel primo anno di vita un bambino italiano riceve più alluminio che in qualsiasi altro periodo della sua esistenza, non perché lo ingerisca: perché lo iniettiamo.
Abbiamo più volte trattato l’argomento (vedi QUI) mostrando come l’alluminio sia l’adiuvante più usato da decenni ma:
- i meccanismi non sono completamente chiariti,
- non esistono studi a lungo termine nei neonati,
- e i limiti regolatori non considerano peso, co-somministrazione e cumulativo.
L’obiettivo di questo nuovo articolo è semplice: mettere i numeri sul tavolo.
I vaccini non sono tutti uguali
Ogni vaccino è un prodotto a sé: antigeni, adiuvanti, eccipienti, residui di produzione, stabilizzanti, tensioattivi.
Dire “tutti i vaccini sono sicuri” è uno slogan, la realtà scientifica è semplice: ogni vaccino ha un suo rischio-beneficio unico.
Le tecnologie vaccinali
- Vivi attenuati
Imitano un’infezione naturale.
- Inattivati / subunità
Poco immunogeni → richiedono adiuvanti, soprattutto alluminio.
- Vaccini genetici (mRNA, DNA, adenovirus)
Non usano alluminio, ma altri stimoli immunologici.
Cosa fa l’alluminio?
L’alluminio è il “segnale di pericolo” che attiva il sistema immunitario ma:
- il suo comportamento nel corpo non è completamente noto,
- i tempi di smaltimento non sono stati studiati nei neonati,
- i sali vaccinali non hanno farmacocinetica paragonabile all’alluminio alimentare.
Eppure l’alluminio nei vaccini viene considerato “sicuro” per tradizione, non per dati.
Quanto alluminio contengono i vaccini italiani?
Dati ufficiali dei fogli illustrativi EMA:
- Esavalente (Infanrix hexa) 0,82 mg
- Prevenar 13 0,125 mg
- Bexsero (MenB) 0,50 mg
I NUMERI REALI DEL CALENDARIO ITALIANO
A 2 mesi (peso medio 4,5 kg)
- Esavalente → 0,82 mg
- Prevenar → 0,125 mg
- Bexsero → 0,50 mg
Totale: 1,445 mg corrispondente a 321 μg/kg
A 5 mesi (peso medio 6,5 kg)
Stessa combinazione:
Totale: 1,445 mg corrispondente a 222 μg/kg
A 11 mesi (peso medio 9 kg)
- Esavalente → 0,82 mg
- Prevenar → 0,125 mg
- Bexsero → 0,50 mg
Totale: 1,445 mg corrispondente a 160 μg/kg
Totale di alluminio iniettato nel primo anno
- Esavalente: 3 × 0,82 mg = 2,46 mg
- Prevenar: 3 × 0,125 mg = 0,375 mg
- Bexsero: 3 × 0,50 mg = 1,50 mg
Totale: 4,335 mg di alluminio nel primo anno
Oltre 4,3 mg, senza che nessuno lo dica.
I limiti stabiliti NON proteggono il bambino
Limite regolatorio della FDA USA è 0,85 mg per singolo vaccino
MA non esiste limite per:
❌ la somma dei vaccini nella stessa seduta ❌ i mg/kg di peso ❌ il totale annuale ❌ i neonati prematuri ❌ i neonati di peso inferiore.
RISULTATO:
A 2, 5 e 11 mesi un neonato riceve 1,445 mg a seduta, più del limite previsto per un singolo vaccino.
E questo per tre volte.
La soglia prudenziale ATSDR
Soglia prudenziale sistemica → 1 μg/kg/die
Esposizioni reali:
- 2 mesi → 321 μg/kg
- 5 mesi → 222 μg/kg
- 11 mesi → 160 μg/kg
Da 160 a 321 volte la soglia prudenziale.
Un farmaco qualunque che superasse di 300 volte una soglia tossicologica → verrebbe ritirato immediatamente. Ma sui vaccini? Silenzio.
È l’ente che:
- studia la tossicità delle sostanze chimiche
- stabilisce livelli di esposizione considerati “minimali” o “a rischio”
- pubblica limiti tossicologici per metalli pesanti, solventi, inquinanti
- usa criteri molto più prudenti di quelli clinici o industriali
- valuta l’impatto su popolazioni vulnerabili (bambini, neonati, donne incinte).
È considerata l’autorità principale negli USA per le linee guida tossicologiche: i suoi valori (MRL, Minimal Risk Levels) vengono usati in epidemiologia, pediatria, tossicologia e salute ambientale.
Perché è rilevante nel discorso sull’alluminio dei vaccini?
Perché l’ATSDR ha stabilito un valore chiave: MRL orale per l’alluminio = 1 mg/kg/die ma con assorbimento intestinale stimato allo 0,1%. Convertito in equivalente sistemico (cioè quello che realmente entra nel sangue), questo dà: ≈ 1 µg/kg/die
Questo è il valore che molti tossicologi considerano una soglia di sicurezza “ragionevole” per neonati, e che è centinaia di volte inferiore rispetto alle dosi realmente iniettate nei bambini durante le sedute vaccinali.
Perché è un problema?
Nei vaccini la somministrazione è iniettiva, non orale; l’assorbimento è 100%, non lo 0,1% dell’intestino; il sistema immunitario è stimolato artificialmente; la clearance dei sali di alluminio è lenta, non immediata.
Risultato? Un neonato può ricevere 160–321 volte il limite prudenziale ATSDR in un singolo giorno.
Dove va l’alluminio nel corpo?
Dati noti:
- persiste nel muscolo per anni
- accumulo nei macrofagi
- migrazione verso fegato, milza, cervello
- trovato in cervelli umani in quantità elevate (autismo, Alzheimer, SM)
- attraversa la barriera ematoencefalica in condizioni immunoattivate
- nessuno studio a lungo termine sui neonati
Lo studio clinico a cui si fa riferimento per la sicurezza dell’alluminio ha una durata di 24 ore con 15 neonati. Fine.
MMF: la lesione che nessuno vuole discutere
La Miofascite Macrofagica:
- macrofagi carichi di alluminio
- granulomi nel deltoide
- persistenza fino a 10–15 anni
- sintomi riportati: stanchezza, mialgie, disturbi cognitivi
Non esiste spiegazione alternativa. Non esiste indagine sistemica. Eppure è documentata.
La posizione ufficiale
OMS, FDA, EMA affermano che l’alluminio vaccinale è “sicuro” ma basano tutto su:
- modelli matematici
- ipotesi di clearance veloce
- assenza totale di studi longitudinali sui neonati
La co-somministrazione multipla del calendario italiano? Ignorata.
Fatti certi:
- I mg di alluminio contenuti nei vaccini sono noti e precisi.
- A ogni seduta si iniettano 1,445 mg.
- Totale primo anno: oltre 4,3 mg.
- Esposizione per kg: fino a 321× la soglia prudenziale.
- Mancano studi sulla farmacocinetica nei neonati.
- L’alluminio persiste e migra nei tessuti.
- Esiste la possibilità che si depositi nel cervello umano.
- Le agenzie non considerano peso, cumulativo, seduta multipla.
- La sicurezza dell’alluminio è “presunta, non dimostrata”.
I numeri ci sono. Gli studi mancano. Le garanzie non esistono.
In scienza, quando i dati non ci sono, non si dice “sicuro”: si dice “non lo sappiamo”.
E nel caso dell’alluminio “Non lo sappiamo” significa che non possiamo dare per scontato nulla. Nemmeno ciò che ci hanno sempre chiesto di credere.










