Stamattina alle ore 11:00 si è riunito davanti al Parlamento un anomalo gruppo di camminatori, più un ciclista. Era la delegazione delle Local March for Gaza, andata a incontrare Filiberto Zaratti, deputato di AVS, membro del coordinamento parlamentari per la Palestina, segretario di Presidenza, Membro della I commissione Affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni.

Il giorno precedente, il 2 novembre, si era svolta la tappa romana della Local March for Gaza, sulla Via di San Francesco, organizzata da Movimento Tellurico.

Partiti da un’iniziativa locale nel Biellese, sul Cammino di Oropa, dopo quasi 30 Local March for Gaza in tutta Italia i promotori dei cammini si sono dati appuntamento per camminare insieme a Roma e per riunire le firme per la petizione L’Italia scelga la pace.

In ognuno dei cammini sono state raccolte firme autografe, fino a raggiungere le attuali 8000.

L’obiettivo era consegnare le firme al Presidente della Repubblica, in quanto garante della Costituzione e, quindi, anche dell’articolo 11 citato nella stessa petizione, secondo il quale l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Non avendo ricevuto una risposta dal Quirinale, insieme ai promotori delle Local March for Gaza svolte in tutta Italia abbiamo deciso di non lasciare le firme raccolte per la nostra petizione fino a quando non saremo ricevuti dal Presidente della Repubblica. In questo abbiamo avuto massimo sostegno dall’on. Zaratti, che ha dato grande valore alla nostra azione e dato disponibilità a farsi promotore dell’iniziativa e ad appoggiare la nostra richiesta presso il Quirinale e la Camera dei deputati, perché abbia il peso politico che merita” ha dichiarato Nazarena Lanza dopo l’incontro con il parlamentare avvenuto all’interno di Montecitorio. “Andremo avanti a camminare e a raccogliere firme fino a quando non saremo ricevuti, e fino a quando le richieste della petizione non saranno accolte. Petizione chiede che l’Italia:

  • sostenga un cessate il fuoco permanente a Gaza e nei Territori occupati;

  • Sostenga la richiesta di accesso umanitario immediato e illimitato alla Striscia di Gaza

  • condanni le violenze dei coloni israeliani e la politica di pulizia etnica in corso;

  • sospenda ogni collaborazione militare ed economica con chi viola il diritto internazionale;

  • Promuova attivamente percorsi di pace, riconciliazione e dialogo;

  • riconosca lo Stato di Palestina, garantendo al popolo palestinese il diritto alla libertà e all’autodeterminazione.

Abbiamo raccolto 8.000 firme a sostegno della causa palestinese: segni concreti di una coscienza che resiste e non dimentica.” ha dichiarato Patrizia Dal Santo, vicesindaca di Ivrea, anche lei parte della delegazione che è entrata oggi in Parlamento. “Le marce non si fermeranno e continueremo a raccogliere le firme. La pace, in cui tutti avevamo sperato, è ancora lontana. L’Italia deve assumere un ruolo coerente con il dettato costituzionale che in modo molto preciso dice che il nostro paese ripudia la guerra.” Fondamentale è stato il coinvolgimento dei comuni, grandi e piccoli, che i Cammini hanno attraversato, e l’appello rivolto a loro a farsi portavoce e rappresentanti del desiderio di pace, di giustizia e di umanità che dal basso è risuonato fortissimo”.

Così è stato anche nella marcia romana, partita dal Municipio 3 di Roma in Piazza Sempione, dove il Presidente del Municipio Marchionne ha condiviso pienamente l’iniziativa, firmando egli stesso la petizione.

Da lì, un lungo serpentone di un centinaio di persone, si è snodato su piste ciclabili e pedonali per arrivare in Piazza del Popolo. Lì sono state raccolte le firme di tutte le Local March for Gaza in un cofanetto preparato appositamente dall’artista Davide Dormino a nome del collettivo Arti In Sumud.

Ettore Macchieraldo, tra i promotori della Local March sul Cammino di Oropa, prende la parola sul Ponte della Musica: “Camminare è un atto paradossale che ci porta a comprendere quello che, presi dalla frenesia quotidiana e dall’overdose di informazione, non riusciamo a decifrare. Per questo camminare ci ha aiutato a esprimere la nostra indignazione per il genocidio in corso a Gaza da parte di Israele”.

La Local March for Gaza per Enrico Sgarella di Movimento Tellurico diventa una “Lunga Marcia per Gaza”, che dovrà proseguire nel tempo. Oggi è stata solo una prima tappa. Difendere Gaza vuol dire difendere i principi fondamentali della convivenza civile sanciti nella dichiarazione dei diritti dell’uomo.