Nel pomeriggio di martedì 18 novembre in prossimità e all’ingresso del Teatro Geox di Padova, dove era in svolgimento il comizio elettorale, 9 persone attiviste di Extinction Rebellion sono state identificate e fermate dalle forze dell’ordine e portate illegittimamente in Questura.
Alcune di loro sono state prima trattenute fuori dal palazzetto, altre sono state intercettate mentre si stavano recando sul posto.
Nonostante – come previsto dalla legge – avessero tutti fornito i propri documenti, i fermati sono stati portati in Questura “per essere fotosegnalati”, una pratica del tutto arbitraria in quanto non era in corso nessun reato.
Ad uno di loro è stato dato anche un “avviso orale” del Questore, avvalendosi così di una norma del codice antimafia come forma di intimidazione.
Intanto davanti alla Questura si era formato un presidio di solidarietà supportato da varie realtà locali per chiedere il loro rilascio.
Fermare e detenere illegalmente delle persone nel tentativo di partecipare ad un evento aperto al pubblico costituisce infatti un abuso che dimostra la continua repressione da parte del governo italiano, l’attacco ai valori democratici e la violazione del diritto al dissenso.
I FILMATI CHE DOCUMENTANO I FATTI sono divulgati mediante i canali di Extinction Rebellion, che denuncia:
Il clima è a un punto di svolta e la situazione di crisi è in allarmante peggioramento.
Mentre il Governo italiano è impegnato nella criminalizzazione dell’attivismo e del dissenso, i suoi esponenti stanno deliberatamente ignorando la crisi climatica, continuando a finanziare progetti ecocidi, come i nuovi impianti estrattivi e grandi opere dal pesantissimo impatto ambientale come le Olimpiadi Milano-Cortina.
Proprio in questi giorni a Belém, la capitale dell’Amazzonia, si svolge infatti la COP30, il vertice annuale sulla crisi climatica, a cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha partecipato, per essere invece presente nei comizi, come questa sera a Padova.
L’Italia sta promuovendo politiche climatiche in contrasto con gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica, sovvenzionando aziende e progetti legati all’industria fossile e a quella bellica e ostacolando l’avanzamento delle principali politiche europee per contrastare la crisi ecoclimatica: dalla riduzione delle emissioni al 2040, agli standard sulle auto elettriche, fino ai piani di decarbonizzazione industriale.
Questo mentre l’Italia è flagellata da piogge torrenziali che hanno provocato gravi danni in Liguria e due morti in Friuli Venezia Giulia. Nel goriziano la pioggia incessante ha provocato frane e l’esondazione di diversi fiumi, con allagamenti che hanno costretto le persone a rifugiarsi sui tetti.
Extinction Rebellion conclude:
Oggi siamo di fronte a un’emergenza reale e a risposte politiche insufficienti.
Questo divario deve essere colmato, e subito.










